27/03/10

3

Love you so much, mum

Mamma ti amo, perchè i bottoni che metti tu alle giacche non si staccano mai, i miei ricadono ciclicamente. Ti amo perchè sai esattamente quello che mi piace e quello che non mi piace, e nonostante ciò, dopo quasi 30 anni continui a confonderti. Giuro che a me non è mai piaciuto l'aceto di vino a palla nell'insalata. Lo sopporto, ma non mi piace.

Ti amo perchè non faccio in tempo a chiederti un favore che me ne hai già fatti 5, allora io non ti chiedo più niente perchè non voglio che ti stanchi ma tu dici che ti fa felice stancarti per me e allora capisco che come mi ami tu non solo non mi amerà nessuno ma forse neanche io sarò mai in grado di amare. Tu hai un cuore troppo grande che a confronto quelli degli altri sembrano sempre meschini.

Tu perdoni tutti, io mi rotolo nelle ferite che non so leccare.Tu dai senza pretendere, io dò, ma poi se non ricevo, soffro e mi rotolo nella delusione. Tu sopporti tutti, io mi sforzo ogni giorno di ingoiare rospi e più vado avanti più mi rendo conto che io non sono buona a ingoiare rospi, mi sembra di violentarmi, divento infelice. Porto nel cuore un'utopia destinata ad essere delusa.

Dici che mi aspetto sempre troppo da tutti. A me quello che mi aspetto non sembra troppo, mi sembra il giusto, poi però mi dicono che è troppo, e allora, penso a quello che mi hai dato tu, a quant'è grande e capisco che io non merito poi così tanto, le persone come te invece sì che si meritano tutto.


23/03/10

9

Differences

In due giorni, due vecchie compagne di comitiva delle vacanze anni 90 mi hanno ritrovato su Facebook. Entrambe, immagino casualmente, appaiono in foto con in braccio un bambino. Ormai ci ho fatto l'abitudine, le amicizie di vecchia data appaiono tutte figli-dotate oppure fanno tutte le baby-sitter. Mi chiedo sempre se il figlio sia capitato o premeditato, così per curiosità. Loro mi sembrano felici, io non lo so se a loro sembro felice dato che non ho un bambino nella foto, in compenso mi sento già vecchia e stanca senza e non ho nessuna voglia di procreare. Così, per dire.


15/03/10

2

Che culo!

La Peugeot mi ha mandato una letterina per avvisarmi che sta richiamando la mia macchinina per un difettuccio all'acceleratorino. A me sembrava andare a meraviglia fino a ieri. Per la legge di Murphy, inchioderò sulla strada da casa al concessionario, tamponerò la macchina della polizia e prenderò 4 vecchiette in un colpo solo Poi farò causa alla Peugeot, diventerò molto ricca e comprerò un attico dove dico io.

Ok, la smetto, vado a lavorare.


12/03/10

0

Some days

Certe mattine ti svegli e vorresti restare a letto a riflettere sul senso della vita, a leggere libri che ti illuminano l'esistenza mentre fuori piove. Invece poi ti alzi, leggi le mail e inizi a lavorare. Il gesto forzato ti carica addosso quella malinconia ancestrale che ti avvolge senza motivo e che non ha origine,nè un inizio o una fine. Senti che vorresti cristallizzare il presente, ma che per quanto tu lo rincorra, perdi sempre il passo. Resti indietro mentre le cose vanno avanti e ti sembra che il tempo non sia mai giusto con te.


06/03/10

5

Il primo rinnovo della patente non si scorda mai

Il 28 febbraio 2010 mi è scaduta la patente. Appresa la notizia, la mia prima (ovvia) reazione è ommiodddio sono già passati dieci anni! Guardo quella tessera, c'è la mia firma sbiadita e mi stupisco a notare che non ha niente a che fare con la mia firma di oggi. Guardo quella foto con quegli insulsi capelli a caschetto che mi era venuto in mente di fare a 18 anni (dio solo sa perchè) e quella maglia dell'adidas blu a strisce bianche che faceva troppo in allora e non mi riconosco. D'un tratto come una spada nel fianco mi affiora vividamente alla mente quel giorno di dieci anni fa. Il giorno in cui, con mia grande sorpresa, mi consegnarono la patente nonostante io mi sentissi molto piu vicina al concetto di pericolo pubblico che a quello di neopatentata.

Quella fototessera venuta malissimo, nell'ebbrezza della gioventu, io l'avevo sottovalutata poichè avevo erroneamente decretato che tanto dopo 10 anni avrei dovuto rifarla. Il primo trauma è scoprire che al rinnovo della patente la foto non si cambia affatto e che quindi per almeno altri 10 anni sarò costretta a esporre quell'orribile taglio a caschetto con le mollette. Il secondo trauma è chiedersi se mai si cambierà quella foto, con improvvisa deduzione che quello scatto forse me lo porterò fino ai 50 anni e oltre, a meno che io non faccia finta di perdere la patente per poi rifare tutto e crearmi una nuova identità. Mi sembra palese oggi, che quel taglio a caschetto è stata la piu grande cazzata che abbia mai fatto entrando da un parrucchiere. Quella foto vive come un monito sulla mia tessera rosa.

Il terzo trauma è farmi venire in mente il momento del ritiro della patente, quel giorno di 10 anni fa: quando, nel lontano 29 febbraio 2000, guardando la data di scadenza del 28 febbraio 2010 mi sono chiesta: chissà come sarò tra 10 anni. Mi immaginavo come una specie di signora probabilmente mezza vecchia, sposata e quasi madre, con un lavoro da donna in carriera e tante certezze intorno.

La novità è questa: i dieci anni sono passati, io non mi sento vecchia, e mi irrito ancora se il barista mi chiama signora, non sono sposata e tantomeno madre, però sono innamorata e convivo, ho un lavoro (anche due) che mi piace tanto, ma nessuna certezza nella mia vita. Tanto che non scommetterei neanche un centesimo sulla mia residenza tra 10 anni.

Però, sono serena e questa domanda fondamentale a 18 anni non avevo avuto l'acume di pormela.

In compenso, non ho mai piu fatto un taglio di capelli cosi orribile in vita mia. E ho smesso di chiedermi come sarò tra 10 anni. Perchè ho capito che il passato è una cosa fatta per sentirsi migliori dopo e il futuro è quella cosa che tu non devi chiedere mai come sarà, perchè il punto in cui cammini e sorridi e ti scosti i capelli dal viso, è il presente.

La vita insegna.


02/03/10

9

In the city

Mi accorgo di essere in terra natìa non appena arrivo. Mio padre, nella strada dalla stazione a casa, si ferma tre volte agli angoli delle strade a comprare dai trerrote ambulanti. Prima 20 carciofi a 3 euro, poi un chilo di finocchi a 50 cent e poi un chilo di arance ancora a 50 cent. I miei tentativi di emulazione romani fatti di gruppi di acquisto e chilometri in macchina macinati per andare nei mercati locali mi sembrano così patetici.

La mia provenienza da terra contadina nella città è destinata alla frustrazione eterna.
Hai voluto la bicicletta...
Pedalo, pedalo.