20/04/12

4

I preparativi (!)

Tipo che ho i primi 15 minuti liberi dopo 2 mesi.
Dunque....

Il vestito l'ho ordinato, aspetto che arrivi rifatto tale e quale ( e sottolineo tale e quale) e intanto do le craniate al muro pensando che no, non mi ero pesata subito prima, quindi potrei essere ingrassata e potrei non saperlo se non al momento fatidico della prima prova. Panico.

Dovrei comprare delle scarpe, o perlomeno iniziare a dare un'occhiata alle scarpe, ma ogni volta che ci provo mi incastrano in ufficio, diluvia, chi si offre di accompagnarmi mi dà buca due ore prima, ho mal di stomaco o Saturno rema contro. Mi dicono che alla prima prova dovrò avere già le scarpe, quindi vivo con terrore ogni squillo sul cellulare. Emochicazzoèaiuto!

Omo ha scelto il suo vestito, credo ci abbia messo al massimo mezz'ora, se si considera l'ingresso al negozio, i convenevoli e il pagamento in cassa. Però anche lui dovrà comprare le scarpe, il che non mi consola affatto, dato che ad occhio l'operazione gli porterà via circa 15 minuti. In compenso, non ha ancora deciso ufficialmente quali saranno i testimoni... vi ridico solo aiuto.

A Pasqua siamo stati invitati alla cena di degustazione degli sposi. Omo, prima di partire per Terronia, mi chiede più volte se secondo me deve portarsi il vestito. Io gli dico ma no figurati, mica è un matrimonio. Infatti, quando arriviamo lì sono tutti in giacca e cravatta e Omo mi sussurra parole indistinte di rimprovero e disperazione. Mentre entriamo con un certo senso di inadeguatezza (sua) nel locale, gli spiego che un consiglio è un consiglio e che chisenefrega se gli altri hanno tutti la cravatta, alla fine noi siamo i clienti e ci possiamo vestire come ci pare, dato che noi pagare loro (e manco poco).

Ovviamente, la cena di degustazione arriva dopo enne giorni di mia gastrite, colite e tutte le turbe digestive del mondo, cosa che mi manda in bestia da giorni prima e che mandandomi in bestia non fa altro che peggiorare la mia gastrite-colite. Comunque, onore alla scienza, mia sorella mi propina pasticche che ingurgito, per una volta,  senza timore e affronto il tutto eroicamente. Durante il corso della serata la sottoscritta assaggerà tutti i vini serviti e ogni pietanza appoggiata sul tavolo, inclusa un'ostrica.
No dai, il crudo forse è meglio di no, non vorrei esagerare. (cerca tapinamente una spalla). Fai come ti senti, suggerisce l'Omo. Vabbè, dai, un'ostrichina.

Finiremo la serata alle 3 di notte senza aver scelto nessun piatto, inserendo voti a casaccio al cibo e ai vini con commenti e punti esclamativi ovunque, domandandoci perchè non siamo sommelier.

Nella prossima puntata, il viaggio di nozze.