12/06/12

7

Dei punti luce

Con estremo realismo, dato che siamo agli sgoccioli, mi sembra chiaro che del viaggio di nozze parleremo al rientro, quando avremo già la fede al dito e guarderemo esterrefatti e contriti le foto pensando ma è già finito?

L'unica cosa che mi sento di dire a riguardo è che abbiamo un debito con l'agenzia e se tutti, come d'abitudine, faranno il regalo qualche giorno prima, noi intanto ci saremo già venduti un rene per il panico. Non avevo mai pensato a questo aspetto inquietante, ora che lo vivo da protagonista, scopro l'utilità sociale della nonna o dell'amico iperansioso che fanno capolino in tempi non sospetti per darti la speranza di conservare il secondo rene.

Il vero dilemma in corso, non ancora sciolto,  è quello degli orecchini/collana, che ho deciso di risolvere arrendendomi all'evidenza che non ne uscirò fuori se non il giorno prima, inspirando e espirando lentamente.

Per farla breve: volevo un punto luce. Mi ritrovo con un gesto emozionante della suocera che mi regala gli orecchini di famiglia antichissimi (raccontandomi tutta la bellissima storia e concludendo con non sentirti obbligata a metterli il giorno del matrimonio) e mia madre che è tutta contenta di regalarmi orecchini e collanina di perle.

Ripeto: volevo un punto luce. Ora mi ritrovo con un dilemma esistenziale che non riesco a sciogliere perchè gli orecchini di famiglia sono anche belli ma non c'entrano veramente un fico secco con il mio vestito e  non troverei mai una collanina da abbinare e e le perle mi sembrano troppo da signora, anche se non stanno male sul vestito.

Queste le opzioni che sto valutando: non indosso niente di tutto ciò e compro un punto luce, indosso gli orecchini della suocera e spiego a mia mamma, indosso le perle e spiego a mia suocera, indosso a rotazione tutto durante la giornata, non indosso niente, mi faccio due piercing tra le sopracciglia e indosso tutto contemporaneamente.

Poi ci sarebbe da dire che, dopo aver collezionato per mesi documenti, quando mi reco al vicariato di Roma per la (penso io) formalità del nullaosta, il signore con il cappellino nero in testa mi dice che alcune risposte dello sposo non vanno bene, sono in contraddizione con il concetto dell'indissolubilità del matrimonio e che vuole vedere LUI.

Mentre sto chiaramente trattenendo un pianto isterico, le 24 ore che ci portano al nuovo appuntamento passano con apparente tranquillità di Omo che invece che dare le craniate al muro per aver risposto con troppa scioltezza, si fa la barba e si mette la camicia per darsi un tono. Il giorno successivo è arrivato, la rettifica è stata fatta e ora si può continuare allegramente il tour dei visti delle curie di mezza Italia. ( sono nata lì, ma ho la residenza là, però vivo qua, bello eh).

Per il resto, più o meno siamo a posto, a parte il fatto che ogni tanto se ci penso mi commuovo da sola per strada, mi vengono giù i lacrimoni e spero che sfogare ora servirà a non presentarmi con il rimmel sciolto sulle guance in una sposa modello Pierrot.

Meno di 20 giorni e non mi sembra vero.
Augh.