30/11/09

9

Irish revival

Sono ritornata nel posto dove l'acqua costa più della Coca cola, dove piove 300 giorni all'anno e c'è tanto verde che ti consola, o almeno tenta, per tutta l'acqua che prendi. Sono rientrata in ex grande azienda, e un senso di angoscia quasi mi ha assalito a vedere tutti quei numeri perchè, fino a poco tempo fa, tra i numeri c'ero anche io. Vederli così stipati uno accanto all'altro, controllati dal big brother anche per una pausa sigaretta mi ha dato un senso di leggerezza e di libertà, io non c'ero più lì, alleluja.

Ho passeggiato per il centro, ho rimesso piede in tutti i negozi che mi mancavano, comprato qualche dvd, sorriso e tremato di freddo. Ho rifatto l'irish breakfast e l'ho digerito la sera successiva. Bevuto ancora una Guinness, che alla prima pinta ero già alticcia e capisco che perdo smalto, o perdo il vizio.

Da fuori, gli italiani all'estero ti sembrano più italiani medi di quello che pensavi. Sputano merda continuamente sul loro Paese e osannano il Paese che li ospita. A te, ora, ti viene un po' voglia di difenderla questa Italia. Non intendi politicamente, che è indinfendibile. Intendi i cittadini, che non è mica vero che sono tutti maleducati e stronzi e bigotti.

A te non sembrano peggio degli irlandesi che tirano pietre agli autobus, che da mezzanotte in poi ululano ubriachi per stada e che vivono in una nazione in cui l'aborto è illegale e a me sembra così assurdo che non me lo riesco a spiegare. Ma a loro va bene così.

Sono a casa, in un paese imperfetto, fatto di gente imperfetta. Come tanti altri.
Potrà essere peggio, ma a te non sembra mica che di là ci sia il paradiso.


18/11/09

11

I malanni di stagione

Quest'autunno decido di abbandonare la posizione fatalista degli ultimi anni " influenza, se esisti ci sarà un motivo vieni a prendermi se vuoi e dura quanto è scritto nel libro del destino," per ripiegare su un approccio meno nichilista e più naturalistico. Tale approccio si traduce nell'ingurgitare sostanze omeopatiche per rafforzare le mie difese immunitarie.

Il problema è che queste fiale e fialette si prendono a intervalli così distanti tra loro, che tra una sostanza e l'altra, è probabile che io abbia già rivisto la mia posizione o che comunque abbia già rimosso dalla mia mente questa incombenza. Noncurante di ciò, inizio l'assunzione.

Presa una fiala dall'impronunciabile nome "grippe nosode", dopo due settimane mi si propone una seconda provetta dal nome quanto tenero quanto inquietante, il cosiddetto "influenzinum", che ha tutta l'aria di essere un concentrato di influenza già pronto così che ti risparmi la fatica di aspettarla.

Lo guardo con diffidenza, poi compio l'atto di fede necessario e ingurgito: una roba amara e assolutamente imbevibile. Dopo aver fatto amicizia con influenzinum, devo dire che i miei sintomi di raffreddamento si sono stabilizzati: il raffreddore è tornato, i colpi di tosse sono più inquietanti e la sensazione di avere delle taniche di cemento armato sulla testa è sempre più concreta.

Immagino che mi si dirà che è così funziona, lo sfogo viene ora tutto insieme e non verrà più dopo. Ma non era meglio aspettare il proprio momento piuttosto che andarselo a cercare?

Ah, i miracoli dell'omeopatia.


13/11/09

6

I ggiovini

Andare ad una riunione di lavoro e scoprire che una delle persone sedute intorno al tavolo è la stessa persona accanto alla cui macchina hai vomitato qualche anno prima, non ha prezzo. Soprattutto, se è lui a ricordartelo,mentre stai uscendo dalla stanza ignara e beata. Tu avevi rimosso, ovviamente, in quelle condizioni, che cosa volevi ricordare lucidamente.

Unica attenuante: eravamo ggiovini.


08/11/09

2

Dresses

Unica consolazione di questi giorni freddi uggiosi e piovosi sono i vestitini di lana morbidi accatastati nell'armadio che non aspettano altro che essere indossati. Così approfitti di una festa di compleanno per inaugurare finalmente il tuo acquisto londinese di settembre. Pregustavi il momento, solo che non immaginavi che quando ti saresti infilata il vestitino tanto amato da te e le tue amiche che poi ti eri convinta a comprare, il tuo uomo ti avrebbe guardato con quell'aria strana e interrogativa in grado di far crollare tutte le tue certezze.

Tu gli avresti chiesto "che cosa c'è" e lui avrebbe proferito le blasfeme parole "che strano questo coso, dove l'hai preso?" e tu saresti rimasta senza parole davanti allo specchio a guardare il tuo vestito di lana soffice con le perline, un vestito incompreso con tuo enorme stupore. Ti saresti poi innervosita vedendo il tuo uomo sghignazzare guardando te e il vestito e ti saresti poi anche offesa, dipingendoti sulla faccia quell'espressione di chi sta annusando formaggio scaduto.

La sera avresti poi perso un numero indecifrato di perline sul pavimento e avresti successivamente deciso di fottertene allegramento sublimando interrogativi nei sempieterni bicchieri di vino rosso e con il sostegno dei Puff, le patatine al formaggio che danno un senso alla vita.


02/11/09

5

Sulla pioggia

Se dite che amate la pioggia forse intendete che vi piace starvene sdraiati sul divano sotto mille coperte a guardare l'acqua annegare la città mentre voi sorseggiate una tisana fumante e altri mille stronzi, compresa me, inciampano nelle pozzanghere, si bagnano i pantaloni fino alle ginocchia, attraversano gli incroci invocando dei remi, fanno fatica ad aprire la borsa perchè in un secondo tutto il suo contenuto è divenuto inutilizzabile, i biglietti sgualciti, il telefono tra la vita e la morte, la sigaretta infumabile.

Insomma, se dite che amate la pioggia e intendete che voi intanto ve ne state a casa, beh, grazie al piffero, son buoni tutti ad amarla così.