16/12/09

6

Convivere

Ti amo quando non rispondi ai messaggi, chè tanto ormai l'ho capito che per te scrivere sms è una roba pallosissima. Soprattutto se non finiscono con un punto di domanda. L'ho capito, ma ancora insisto io a scriverli e a sperare che un giorno riceverò risposta. C'ho sto vizio, io.

Ti amo anche quando non rispondi al telefono, soprattutto quando ti sei portato dietro le chiavi di una macchina che avrei dovuto usare. Io continuo a chiamare, credo nei miracoli. Poi ti amo in modo stratosferico quando mi chiami dopo ore e mi dici "perchè, mi avevi provato a chiamare?" No, solo 10 volte.

Ti amo anche quando ti propongo qualcosa e mi rispondi "si può fare" con un'espressione di chi sta per immolarsi per la Patria. Vorrei prenderti anche un po' a schiaffi, sia chiaro, però ti amo.

Ti giuro, che tu mi faccia il caffè ogni mattina è una cosa bellissima, ma la vuoi avvitare in modo umano questa caffettiera? Rimango a casa con una voglia di caffè pazzesca e una caffettiera che sembra chiusa dal campione dei pesi massimi. Perdo mezz'ora per cercare di svitarla finchè rinuncio. Rinuncio con rabbia.

Te lo faccio notare, allora la caffettiera si apre per una settimana, e poi, di nuovo, saldata a fuoco.


14/12/09

3

Aliens

Da un punto di vista politico, credo sia il peggior Presidente che ci siamo mai scelti. Cioè, vi siete, perchè io non l'ho votato, sono soltanto una vittima della democrazia e del diritto di voto universale.

Detto questo, trovo che sfregiare la faccia ad un essere umano sia un gesto incivile e imperdonabile, anche se quell'essere umano sta distruggendo le mie speranze di vivere in un Paese normale, giorno dopo giorno. Se poi aggiungiamo anche che è un settantenne, trovo il gesto profondamente vigliacco.

Ma se c'è una cosa che non sopporto, in tutta questa storia, è la strumentalizzazione dell'accaduto: ho sentito tante di quelle cazzate in Tv che ho deciso di spegnerla. E questa volta, neanche Sky si è salvata.

Questi qua si stanno sempre a prendere per capelli ogni giorno: io con tutta la fantasia del mondo non saprei chi votare se dovessi scegliere oggi. Quando arrivano gli alieni a salvarci?


10/12/09

7

Stato laico

Io, credente non so più bene in cosa, raminga e solitaria, concettualmente sono d'accordo con l'abolizione del crocefisso dai luoghi pubblici. Voglio dire, se la scuola è pubblica, l'ospedale è pubblico e lo stato è laico, allora non ci dev'essere nessun simbolo religioso tra le cattedre e i lettini. E se uno vuole pregare? Si porta il crocefisso tascabile, non credo sia questo il problema. Oltre al fatto che si può anche pregare senza crocefisso, secondo me. Ma magari arriva un prete e mi smentisce, quindi dico secondo me.

Diciamo che a me il crocefisso non dà fastidio, ma capisco che lo vogliano togliere. Dico non mi dà fastidio mica, ma toglietelo pure, non mi sembra una tragedia. Io, se voglio pregare, faccio anche senza.

Quello che mi sembra una tragedia invece, è che se volessimo applicare con estrema coerenza la laicità dello Stato, allora anche Natale, l'Immacolata, Pasquetta e compagnia non dovrebbero essere feste pubbliche. Perchè non si deve andare a lavoro per feste religiose, se lo stato è laico?

Mai visto qualcuno chiedere l'abolizione delle feste dal calendario, e se mai saltasse fuori questo folle, saremmo all'improvviso, tutti insieme, un Paese di religiosissimi praticanti.


08/12/09

6

Pets

Gli animali danno certe soddisfazioni, che uno poi pensa ma chi me lo fa fare a trattare con gli umani.
Vedere il cane che filtra la vita da un croccantino avventarsi sulle mie cotolette di tacchino avanzate, spazzolarle in un attimo, scodinzolare all'infinito e tornare da me con l'aria estatica, pregandomi di fornirgli altro cibo con sapore, mi fa sentire un po' il Vissani dei quattro zampe.


30/11/09

9

Irish revival

Sono ritornata nel posto dove l'acqua costa più della Coca cola, dove piove 300 giorni all'anno e c'è tanto verde che ti consola, o almeno tenta, per tutta l'acqua che prendi. Sono rientrata in ex grande azienda, e un senso di angoscia quasi mi ha assalito a vedere tutti quei numeri perchè, fino a poco tempo fa, tra i numeri c'ero anche io. Vederli così stipati uno accanto all'altro, controllati dal big brother anche per una pausa sigaretta mi ha dato un senso di leggerezza e di libertà, io non c'ero più lì, alleluja.

Ho passeggiato per il centro, ho rimesso piede in tutti i negozi che mi mancavano, comprato qualche dvd, sorriso e tremato di freddo. Ho rifatto l'irish breakfast e l'ho digerito la sera successiva. Bevuto ancora una Guinness, che alla prima pinta ero già alticcia e capisco che perdo smalto, o perdo il vizio.

Da fuori, gli italiani all'estero ti sembrano più italiani medi di quello che pensavi. Sputano merda continuamente sul loro Paese e osannano il Paese che li ospita. A te, ora, ti viene un po' voglia di difenderla questa Italia. Non intendi politicamente, che è indinfendibile. Intendi i cittadini, che non è mica vero che sono tutti maleducati e stronzi e bigotti.

A te non sembrano peggio degli irlandesi che tirano pietre agli autobus, che da mezzanotte in poi ululano ubriachi per stada e che vivono in una nazione in cui l'aborto è illegale e a me sembra così assurdo che non me lo riesco a spiegare. Ma a loro va bene così.

Sono a casa, in un paese imperfetto, fatto di gente imperfetta. Come tanti altri.
Potrà essere peggio, ma a te non sembra mica che di là ci sia il paradiso.


18/11/09

11

I malanni di stagione

Quest'autunno decido di abbandonare la posizione fatalista degli ultimi anni " influenza, se esisti ci sarà un motivo vieni a prendermi se vuoi e dura quanto è scritto nel libro del destino," per ripiegare su un approccio meno nichilista e più naturalistico. Tale approccio si traduce nell'ingurgitare sostanze omeopatiche per rafforzare le mie difese immunitarie.

Il problema è che queste fiale e fialette si prendono a intervalli così distanti tra loro, che tra una sostanza e l'altra, è probabile che io abbia già rivisto la mia posizione o che comunque abbia già rimosso dalla mia mente questa incombenza. Noncurante di ciò, inizio l'assunzione.

Presa una fiala dall'impronunciabile nome "grippe nosode", dopo due settimane mi si propone una seconda provetta dal nome quanto tenero quanto inquietante, il cosiddetto "influenzinum", che ha tutta l'aria di essere un concentrato di influenza già pronto così che ti risparmi la fatica di aspettarla.

Lo guardo con diffidenza, poi compio l'atto di fede necessario e ingurgito: una roba amara e assolutamente imbevibile. Dopo aver fatto amicizia con influenzinum, devo dire che i miei sintomi di raffreddamento si sono stabilizzati: il raffreddore è tornato, i colpi di tosse sono più inquietanti e la sensazione di avere delle taniche di cemento armato sulla testa è sempre più concreta.

Immagino che mi si dirà che è così funziona, lo sfogo viene ora tutto insieme e non verrà più dopo. Ma non era meglio aspettare il proprio momento piuttosto che andarselo a cercare?

Ah, i miracoli dell'omeopatia.


13/11/09

6

I ggiovini

Andare ad una riunione di lavoro e scoprire che una delle persone sedute intorno al tavolo è la stessa persona accanto alla cui macchina hai vomitato qualche anno prima, non ha prezzo. Soprattutto, se è lui a ricordartelo,mentre stai uscendo dalla stanza ignara e beata. Tu avevi rimosso, ovviamente, in quelle condizioni, che cosa volevi ricordare lucidamente.

Unica attenuante: eravamo ggiovini.


08/11/09

2

Dresses

Unica consolazione di questi giorni freddi uggiosi e piovosi sono i vestitini di lana morbidi accatastati nell'armadio che non aspettano altro che essere indossati. Così approfitti di una festa di compleanno per inaugurare finalmente il tuo acquisto londinese di settembre. Pregustavi il momento, solo che non immaginavi che quando ti saresti infilata il vestitino tanto amato da te e le tue amiche che poi ti eri convinta a comprare, il tuo uomo ti avrebbe guardato con quell'aria strana e interrogativa in grado di far crollare tutte le tue certezze.

Tu gli avresti chiesto "che cosa c'è" e lui avrebbe proferito le blasfeme parole "che strano questo coso, dove l'hai preso?" e tu saresti rimasta senza parole davanti allo specchio a guardare il tuo vestito di lana soffice con le perline, un vestito incompreso con tuo enorme stupore. Ti saresti poi innervosita vedendo il tuo uomo sghignazzare guardando te e il vestito e ti saresti poi anche offesa, dipingendoti sulla faccia quell'espressione di chi sta annusando formaggio scaduto.

La sera avresti poi perso un numero indecifrato di perline sul pavimento e avresti successivamente deciso di fottertene allegramento sublimando interrogativi nei sempieterni bicchieri di vino rosso e con il sostegno dei Puff, le patatine al formaggio che danno un senso alla vita.


02/11/09

5

Sulla pioggia

Se dite che amate la pioggia forse intendete che vi piace starvene sdraiati sul divano sotto mille coperte a guardare l'acqua annegare la città mentre voi sorseggiate una tisana fumante e altri mille stronzi, compresa me, inciampano nelle pozzanghere, si bagnano i pantaloni fino alle ginocchia, attraversano gli incroci invocando dei remi, fanno fatica ad aprire la borsa perchè in un secondo tutto il suo contenuto è divenuto inutilizzabile, i biglietti sgualciti, il telefono tra la vita e la morte, la sigaretta infumabile.

Insomma, se dite che amate la pioggia e intendete che voi intanto ve ne state a casa, beh, grazie al piffero, son buoni tutti ad amarla così.


29/10/09

5

A conti fatti

A conti fatti se lavorassi per anni come un mulo, forse riuscirei ad avere un acconto per un mutuo, per pagarmi le rate del quale dovrei lavorare come due muli per altrettanti anni della mia vita ad libitum. Guardo con meno disprezzo alle roulotte accampate in periferia, io non ho neanche quella.

Però ho una laurea, vuoi mettere.


25/10/09

0

24 hours

Penso che quando ti rilassi poi le cose vanno male e sei così rilassato che ci metti un po' per svegliarti, aprire gli occhi e vedere che il cielo si è scurito. C'è che quando smetti di parlare, smetti di curare e che le cose più son belle e più ti paralizzano quando smettono di brillare. C'è che tu la luce la vedi, che, anche se cadi, tu all'amore ci credi. Prendi forza e capisci che è tempo di dare acqua, le radici sono belle e forti, le foglie secche prima o poi cadono e aspetti i fiori colorati che meriti.

Senti la vita fragile, hai paura che le persone intorno a te cadano come birilli e non ti immagini come una persona capace di sopportare tutto questo da quando non sai più in chi credere. A volte sogni lo sbadiglio del mattino sul tuo orticello immaginario e ti sembra quasi di respirarla, l'aria pulita. Invece fai la spola fra la puzza di fumo dentro casa e la puzza di smog fuori e alla fine vince l'incenso. La vita in città sta diventando come il rapporto con le sigarette: sai che staresti meglio senza, ma ora non vuoi smettere.


19/10/09

2

Come un lavandino

Passano i giorni, i mesi e gli anni e ti rendi conto che certi difetti che hai non passano mai. Vorresti uno sturalavandini che facesse pressione sulla bocca dello stomaco per fare uscire tutti i grovigli accumulati, invece rimani ingolfata come il tuo lavandino del bagno che c'è voluto mezzo litro di veleno per sturarlo e comunque dopo tanta fatica non sei mica sicura che domani non si riotturerà.

Passeggi e l'aria fresca di questo inverno prematuro non ti conforta affatto, perlomeno finchè non troverai un paio di guanti, un parabrezza per il tuo motorino e una certezza che ti riscaldi il cuore.


15/10/09

13

Pillolina

Ho ricominciato a prendere la pillola anticoncezionale. Finalmente tornerò ad avere un capro espiatorio per la cellulite, la fame non autorizzata, l'emicrania ricorrente e l'isteria di sottofondo alla mia vita.


13/10/09

12

Dreams, my own reality!

Ultimamente le coincidenze mi perseguitano. Ero alla stazione Termini e avevo pochi spicci rimasti giusto per comprare Il Fatto, da leggere in treno. Mi avvicino all'edicolante, gli porgo gli spicci e mi trovo davanti Travaglio. Volevo dirgli che non stavo comprando il suo giornale perchè l'avevo visto e volevo fare bella figura, ma poi ho pensato che è meglio stare zitti piuttosto che sparare stronzate. Anzi, questa cosa, me la devo ricordare più spesso, questa di tacere, intendo.

Io Travaglio qualche mese fa me l'ero sognato e più di una volta. Tsè. Sono chiaramente una veggente.

Poi sogno Blimunda che mi dice che ho l'adipe chiaramente rientrato (ignoro cosa volesse significare, ma nel sogno aveva un suo senso) e mi decreta che è un chiaro segno di Epatite T. La famosa Epatite T, appunto. Lei mi tranquillizza, dicendo che anche lei l'ha avuta, questa malattia che un giorno scopriranno e che io avevo visto in sogno. Avviso Blimunda del sogno e scopriamo di aver, pur senza saperlo, iniziato contemporaneamente, una cura per i capelli. Sarà mica epatite Tricologica?

Che poi vado dal parrucchiere, finalmente. Ridò una sorta di colore uniforme alla mia chioma, sfoltendo qua e là, mentre mi costringono ad ascoltare i discorsi della signora bionda in attesa delle meches che racconta tutta la sua inutile vita alla parrucchiera, chiaramente sfinita dalle chiacchiere.
Non mi piacciono le parrucchiere che stanno sempre lì a fare commenti sui tuoi capelli, oh quanto sono sfibrati, con una smorfia di disprezzo.

La giovane ragazza decide che vuole propinarmi una cura per idratare i capelli, mentre cerco invano di spiegarle che ho già speso la mia quota per iniziare un'altra cura per i capelli. Lei non si arrende, mi dice che le posso fare tutte e due insieme, e certo, me le paghi tu, bella rossa. E dopo che me l'hai pagata, poi passi tu la giornata lavorativa a mettere lozioni in testa e risciacquare.

Mi fa freddo, credo che a breve mi giocherò la carta piumino sul letto.


08/10/09

5

Il lodo

Siamo tutti felici e increduli perchè oggi la legge è ancora uguale per tutti.
Hip hip, urrà! Brindiamo, gioiamo!

A guardarla bene, la dice lunga sullo stato di degrado democratico in cui versa il nostro Paese.
Gioiamo, abbiamo scampato il peggio, ora ci resta solo la "feccia quotidiana".


05/10/09

9

SPM doubts

Mi piacerebbe sapere se sono l'unica donna nel mondo che diventa insonne solo nei giorni di SPM o se è un problema mio. Inoltre, c'è anche il discorso della diuresi molto attiva, ripeto, mi piacerebbe sapere se è solo un problema mio o se pure voi non fate altro che pisciare in quei giorni.

Buon lunedì, se mai ha senso augurarselo.


30/09/09

12

Co-incidenze

Quando finalmente hai deciso di investire i tuoi soldi nell'abbonamento della palestra sotto casa, scopri che forse quella sagoma che è passata furtivamente dietro alla cyclette è la ex storica del tuo Omo.

Quella che sicuramente mi detesterà a morte a prescindere, magari anche convinta di essere stata tradita con me, magari anche persuasa che io sia stupida e troia. Siamo tutte convinte che le nuove donne dei nostri ex abbiano lo spessore intellettuale di una formica, dopotutto ci serve a rimpinguare la nostra fragile autostima. A me sono sembrate tutte delle rincoglionite le nuove donne dei miei ex, magari avrei pensato lo stesso anche se si fosse trattato di Rita Levi Montalcini.

Ora, o cambio palestra, o vado. Ho deciso di andare. Anche Omo si dovrebbe iscrivere, per fare altro, ovviamente, mica per sgambettare con me. Ora mi ha detto che se voglio cambiare palestra, lo capisce e che possiamo abbandonare la palestra in cui si aggira un sosia della sua ex che forse è la sua ex.

Dato che voglio essere karmica, ho decretato che io non cambierò palestra. E neanche lui. Del resto, perchè dovrei? Confido nella teoria dei sosia. O che la ex abbia un nuovo ragazzo e altre ex a cui pensare. Mi troverete sgozzata nello spogliatoio delle donne.


27/09/09

6

Pilates, yoga senz'anima

Dopo aver trascorso una settimana a mirare e rimirare il tesserino di prova gratuita della palestra sotto casa, essermi riproposta ogni giorno di andare e ogni giorno trovare banali scuse per rimandare, finalmente prendo coraggio. Ma non troppo, infatti opto per la prova del corso di Pilates, che ad occhio e croce, mi sembra quello meno faticoso, visto che tutti gli altri hanno nomi decisamente minacciosi, tipo total body ( non ti risparmiano neanche un muscolo), body work (lavoro lavoro lavoro), e fit boxe (devo prima decidere quale foto attaccare sul sacco da prendere a pugni).

Scopro che il pilates è meno trendy di quel che temevo, perlomeno a Roma Nord. Vengo risparmiata dalle wannabe bonazze bionde con matita spessa 10 cm sugli occhi e rossetto rosso e mi ritrovo davanti a un gruppo di donne "normali", che appunto stanno andando in palestra a sudare e non ai provini del Grande Fardello.

Scopro anche che il Pilates è meno soft di quel che pensassi. I primi 10 minuti faccio la superiore, dopo 20 minuti il mio fiato inizia a mancare, dopo 30 minuti mi tremano le braccia, braccia che gli unici pesi che reggono di solito sono le buste della spesa, dopo 45 minuti dimentico di avere delle gambe e 10 minuti prima della fine penso di svenire. Per fortuna, guardo l'orologio a quel punto e mi lancio nello sforzo finale.

Torno a casa, stranamente non indolenzita, stranamente senza dolori muscolari. Faccio la disinvolta, salvo poi ritrovarmi il giorno dopo con dolori lancinanti a spalle e braccia. Che, cosa inquietante, aumentano progressivamente invece che diminuire. Mi ritrovo all'alba della settimana dopo, ancora con la sensazione di essere stata picchiata a sangue sulla schiena da un gruppo di camorristi. Invece è solo Pilates.

Mai imitare Madonna e amiche.


25/09/09

2

Anno zero

Al cospetto di Belpietro, perfino Bocchino risulta simpatico. Credo di aver detto tutto a riguardo.


21/09/09

4

God save the women!

La festa di compleanno del padre del tuo Omo ti aveva messo un po' di nervosismo, ma avevi confidato di disperderti nella folla, attaccarti al bicchiere di vino e annegare nei tramezzini, sperando di risultare così trasparente per amici e parenti di genitori di suddetto Omo.

Non avevi però calcolato, che al tuo ingresso, mentre ti saresti presentata agli zii, il festeggiato padre del tuo omo (omo che insensibilmente era sparito con una fetta di salame sul dondolo) avrebbe approfittato della tua bocca impegnata nel mandare giù salamino nonchè della tua posizione seduta difficile alla fuga per sganciarti la domanda a tradimento del secolo. In mezzo ai parenti. "Quand'è che fate un bambino?"

La tua risposta è stata tossire dallo chock, strozzarti col salamino, strabuzzare gli occhi, assumere un'espressione terrorizzata, renderti conto di aver esagerato e poi proclamare la diplomatica frase "quando ce lo potremo permettere". Al che, lui, non pago della risposta, incalzerà asserendo che aspettare di potersi permettere un figlio vorrà dire non farlo mai, mentre tu, che intanto sogni la tua influenza suina che ti avrebbe costretto a stare a casa e a non presenziare all'evento, rispondi "allora lo faremo quando ce lo potremo permettere più di ora".

Il tuo omo, ovviamente, è arrivato dopo questo profondo trauma, quando ormai era troppo tardi.
Successivamente ho poi puntualizzato con me stessa, che la mia risposta era comunque inesatta: se oggi me lo potessi permettere, un figlio non è la prima cosa che farei. Non con impellenza, non ora. Non qui. Tralasciando il fatto che per me due persone che fanno un figlio hanno già un progetto di vita insieme per cui dovrebbero avere già deciso di convolare a nozze etc tralasciando tuta questa catena di eventi, la domanda mi ha illuminato sulla mia lontananza dal'obiettivo figlio, mancando tutta una serie di gradini intermedi, che non si ha particolare fretta di scalare.

E comunque, abbiamo già detto, che se anche oggi me lo potessi permettere, certo non lancerei pillole e preservativi in aria per generare prole. Farei altro.

Tipo uscirei dal monolocale, tanto per dirne una.
Ho un anno per crearmi un alibi alla prossima festa, quando, probabilmente mi verrà posta la stessa domanda.

God save the women!


18/09/09

5

Clothes

Giunge il periodo dell'anno in cui non so più come vestirmi. Gonne con scarpe aperte, troppo estivo. Gonne con scarpe invernali, senza calze? Mi suona strano. Con le calze? Ridicolo, è metà settembre. Allora indosso pantaloni. Di cotone? Troppo da aperitivo sulla spiaggia. Gli altri sono troppo pesanti, mi faccio la sauna.

Jeans, ecco. I jeans continuano a salvarmi. Con maniche corte più giacchino.

Sono 10 giorni che indosso jeans. Quando cacchio arriva l'autunno? Se proprio non può tornare l'estate, si intende.


16/09/09

3

Che belle le banche

Quando dico che ho lasciato aperto il mio conto in banca in Irlanda, paio una riccona, di quelle che si aprono i conti all'estero per depositare le grosse somme guadagnate . Invece no, io ho lasciato aperto il conto perchè dovevo ricevere gli ultimi accrediti. E anche perchè speravo di venire miracolata, magari qualcuno scriveva male il numero di un conto e mi accreditavano inavvertitamente valanghe di soldi. Stranamente non è successo.

L'ho lasciato aperto fino ad oggi perchè non c'è santo da invocare per chiudere questo maledetto conto da qui: non posso delegare nessuno, neanche firmare con il sangue un foglio in cui giuro che sono proprio io e non un mio clone, nè fare un video in cui appaio io che dico chiudetemi il conto! No, devo ritornare lì, nella mia filiale a Cork City, recarmi in 3d e sancire l'abbandono.

Finora ho sempre rimandato, non avevo particolare voglia di ritornare lì: bisogna essere pronti per incontrare se stessi in una vita precedente, passare davanti alla vecchia casa, nella vecchia azienda, davanti alla tua ex banca. Rivederti passeggiare avvolta nel cappotto e nella sciarpa, ancora circondata dall'entusiasmo irrazionale per il "nuovo mondo." Ci vuole del tempo, altrimenti si rischia di arrivare lì e scoppiare a piangere. O perlomeno, questo è un rischio che corro io.

Intanto, visto che vivo nel mondo delle bambole rincoglionite, ho continuato ad usare la mia carta di credito per tutti i casi eccezionali, ovvero pagamenti su internet, che tanto eccezionali in effetti non sono stati. Con quella fiducia cieca nel mondo elettronico, che tanto se mi accetta la carta, io ho ancora dei soldi. Semplice.

Invece no. Mi sono state inviate in massa lettere della banca d'oltralpe cariche di minacce. Neanche una parolina dolce, un cenno di solidarietà. Mi dicono che ho lasciato uno scoperto e che se non rispondo mi fanno tutte le azioni legali del mondo e mi mettono nella lista nere delle banche. Uh. Vi immaginate, c'è una black list mondiale delle banche, mi cacceranno tutte, nessuno accetterà più di avermi e dovrò mettermi i soldi sotto il materasso e riscuotere i soldi in contanti! Ritornerò all' epoca del baratto, wow.

Questo per dire che ho fatto un bellissimo versamento internazionale per trasferire i soldi sul famoso conto estero segreto e ora sono più povera di prima. L'avevo detto che a Settembre si dicono un sacco di cazzate. Ora devo rimandare tutti i miei progetti.

Se bevo alla goccia tutte le bottiglie di Nestlè Fitness posso evitare di andare in palestra o non vale?


14/09/09

4

Giga iper mega super

Il motivo per cui cerco di non andare a fare la spesa in supermercati immensi tipo Auchan è perchè so che quelli sono luoghi di perdizione: varchi la soglia innocentemente con il tuo carrello e dopo un secondo vieni risucchiata dal vortice compulsivo dell'acquisto. Perdi il tuo partner tra una corsia e l'altra, vi incrociate ad intervalli regolari perchè tu ti svuoti le mani e butti nel carrello mentre lui fa lo stesso. La razionalità va a farsi fottere davanti a tutti quei cartelli colorati.

In quei posti immensi il carrello sembra sempre vuoto, finchè non arrivi alla cassa. Parti ottimista chiedendo 4 buste e poi ogni 3 minuti continui a chiedere alla cassiera " mi può dare un'altra busta?". Soltanto quando il carrello gronda di buste, vi guardate in faccia e con aria contrita, esclamate "abbiamo esagerato"! Tornate a casa, gonfiate il frigo e la credenza fino all'esplosione e decretate che non tornerete in questi giga-supermercati per almeno tre mesi.

Anche perchè è difficile decidere cosa mangiare quando qualsiasi cassetto si apra, c'è roba che vi cade addosso. Io, personalmente, mi sento inquieta, le cose che mi fissano dagli scaffali tutte ammucchiate e in bilico mi fanno paura. Mi ricordano che sono una consumista del cazzo. E neanche i dispenser ecologici da cui prelevi la roba in bustine ti mettono la coscienza a posto. Perchè poi in fondo in fondo aprire il frigo e guardarlo esplodere dà una soddisfazione inconscia inspiegabile. Ti suggerisce che non morirai di fame.

Infine, la cosa peggiore di questi mega iper giga super mercati è che non hai ancora capito come si fa a uscire senza ritrovarsi sul raccordo. Sei ancora indecisa: o gli ingegneri/architetti che hanno progettato la segnaletica del parcheggio sono dei poveri coglioni o tu sei un'idiota. Oppure, cosa da non escludere, le ipotesi sono entrambe vere.

Fatto sta che ti ritrovi ogni volta a costeggiare la corsia dell'uscita che vorresti prendere tu. Dalla strada giusta ti separa solo uno stronzo muretto di cemento che guardi melanconica mentre imbocchi la solita strada che ti farà fare il solito giro inutile per tornare a casa.

Basta, ho chiuso con i posti giganti. Ridatemi l'alimentari sotto casa.


10/09/09

10

Settembre

Settembre è un bel mese perchè puoi reinventare la tua vita invernale con mille progetti che l'anno prima, tra una cosa e l'altra, non hai realizzato. Quest'anno ti iscriverai in piscina, riprenderai a fare yoga, frequenterai quel corso di degustazione vini, mangerai tanta frutta, farai solo cerette e non ti lascerai sfuggire quelle mostre e spettacoli teatrali di cui hai ancora il rimpianto.

Metterai i soldi da parte e contemporaneamente andrai a new york e in nord-europa. Non comprerai cose che poi non indosserai e farai tornare il colore originale dei tuoi capelli senza cedere a sfumature che ti resteranno poi sul groppone per tutto l'anno.

Settembre è un bel mese sostanzialmente perchè ci si racconta un sacco di cazzate.


08/09/09

3

Things you can't forget

Parto per 4 giorni in un viaggio che non dimenticherò e che forse, se un giorno sarò mamma, racconterò ai miei figli. Siamo in 4, io e le mie tre amiche della gioventù, quelle che ti porti dietro da quando hai 13 anni, con cui ti ritrovi ad avere il ciclo, quelle che assistono alla crescita delle tue tette, al tuo primo bacio, al tuo primo ragazzo, al tuo primo amore infranto.

Poi mettici 15 anni in mezzo, città diverse in cui vivere, amori che cambiano, studi e lavori che si sovrappongono e loro sono ancora lì. Incontri di vite separate soltanto dalle distanze e dai corsi e ricorsi della vita, ma che si ritrovano appesi alla cornetta di un telefono, davanti ad una birra estiva o nel caldo natalizio di una caffetteria.

E mentre il tempo passa, un matrimonio, una convivenza e poi un'altra ancora e poi in un pomeriggio di luglio una mail: facciamo un viaggio insieme, quel viaggio che progettiamo ogni volta che ci rivediamo e che poi sfuma nella lista delle cose irrealizzate.

Il viaggio diventa realtà, i voli si prenotano da diverse città e quste quattro donne si incontrano nella swinging London, quella città che in qualche modo ci rispecchia, perchè riesce a far vivere in armonia così tante differenze. I contrasti sono il fascino vivo di questa città e noi forse facciamo lo stesso effetto.

Il b&b è una camera quadrupla e ci sentiamo presto quattro adolescenti in gita, che sparano cazzate prima di addormentarsi e al mattino si ritrovano al tavolo ad abbuffarsi di toast burro e marmellata progettando il tour della giornata. Tra una street e l'altra di Londra, le nostre vite si rintrecciano come se non si fossero mai separate e i racconti del presente si mescolano dolcemente ai ricordi del passato.

Ci ritroviamo l'ultima sera a cenare in un ristorante indiano con calici di vino rosso e a renderci conto che il tempo è volato troppo in fretta, fantastichiamo sui nostri ipotetici futuri, pensando che magari tra 10 anni saremo a bissare questo viaggio oltreoceano. "Magari tra 10 anni saremo ricche!"

Probabilmente questo viaggio sarà l'unico, oppure ce ne saranno altri, più di quanti pensiamo, ma quello che conta di più è sapere, ancora per una volta, che certe persone, una volta entrate nella vita, non ne usciranno più. Che loro saranno lì, nella distanza, a vederti crescere, e tu farai lo stesso con loro.

Ti vengono un po' di lacrimuccie a pensare a com'eravate quando vi siete conosciute, tra i primi trucchi, i sogni ingenui e una visione del mondo che non credi sia possibile replicare ora. Ora che non ci sono più principi azzurri ma uomini pieni di difetti da amare e i lavori da sogno hanno lasciato il posto a lavori che danno soddisfazioni finchè lasciano tempo per vivere.

Ora vedi quattro donne, vere, che i sogni nel cassetto ce li hanno ancora ma faticano ogni giorno per non perderli e a sentire che a faticare non sei sola, capisci che è la vita, che tutte ve la immaginate diversa e che nonostante ciò, siete sorridenti, serene e fiduciose. A ripensarci bene, è quasi un miracolo.

Pensi che in fondo non avete mai smesso di sognare e speri che al prossimo viaggio vi ritroverete ancora così. Perchè tu lo sai, in fondo in fondo, che voi vi ritroverete.


02/09/09

3

Dr House

Decidi di fare il gentleman e aiutare una signora grondante di sudore che non riesce a far partire il motorino. Non ci riesci neanche tu, ma in compenso torni a casa saltellando su un piede e avvinghiato ad un bastone. Sembri il Dottor House de noantri.

Ti muovi per casa sulla sedia girevole con le rotelle con questa gamba per aria e questo piede gigante fasciato. Peccato che viviamo in un monolocale e distruggi tutto quello che trovi davanti. Per cui alla fine non ti muovi più, con le inevitabili conseguenze su di me.

Cara signora il cui motorino non si avviava, perchè non viene un po' qua a farsi il culo?


31/08/09

14

Sto diventando grande, anche se non mi va...

Se la precarietà ti concede un mese intero di vacanze allora inizia ad avere il suo fascino. Diventi nera come ai tempi del liceo, quelli in cui passavi tre mesi al mare e poi arrivava settembre che alla fine piangevi sempre perchè il trauma del ritorno alla vita regolata dalla sveglia era già troppo per te.

Le settimane di ferie che il destino ti dona quest'anno volano via così in fretta che mentre ti ripeti che devi comprare le pinne e il boccaglio e ti sfinisci di pepate di cozze e calamari fritti ti ritrovi già a impacchettare tutto e di nuovo in autostrada. Il tuo navigatore ti ha portato in ogni strada senza nome del Salento e tutto sommato ne sei sempre uscita pregando in aramaico di non incontrare nessuna macchina in direzione opposta a te. Guidi ma vai ancora nel panico per gli incontri in spazi ridotti.

Intanto arriva anche il tuo 28esimo compleanno e passa tra un'incursione in montagna in Abruzzo sulla via del ritorno e una cena offerta al tuo uomo alla fine della quale arrivi a casa e ti addormenti in due secondi netti sul letto perchè hai bevuto troppo vino rosso, la stessa quantità che 10 anni fa non ti avrebbe scompigliato un capello. Il tempo passa e si vede anche dall'alcol che reggi.

Hai quasi paura ad accendere il computer e a leggere mail, devi consegnare report su attività di cui ora non hai che un vago ricordo, annebbiato dai colori cristallini del mare e dai tramonti di palle rosse infuocate.

Sei tornata a casa, hai 28 anni e dove sei arrivata a questo punto non lo sai.  Forse certe persone non sono fatte per arrivare, sono fatte per vivere di interrogativi e grovigli nello stomaco.


02/08/09

4

Last days

Ultimi giorni nella metropoli. Sopravvivo tra un salto in piscina all'aperto, un salto sul divano sotto il condizionatore e un salto sotto la doccia a getto massimo. Metto in fresco budini al cioccolato e penso già con ansia alla valigia del periodo estivo che si dividerà tra casa al mare, buco di giorni ancora ignoto da improvvisare e infine Salento.

Una valigia da 3 settimane equivale ad una valigia per 3 mesi.
Il paio di scarpe che lascerò qui sarà quello che rimpiangerò di più.


28/07/09

6

Random stuff

In una serata da temporanea "single" in casa mi ritrovo a farmi un uovo al tegamino e guardandolo mi rendo conto che sono anni che non ne mangio uno. In realtà, quando vivi con una persona, ti rendi conto che alcune cose che fanno schifo all'altro iniziano ad uscire dal menù di casa o comunque ad affacciarsi sporadicamente dalla credenza. E quando l'altro se ne va, inizia il revival personale.

Io mi do a tutto il verdurame che lui non tollera e a queste cose tristi tipo uovo, insalate varie, insalata di riso, pasta fredda. Omo, per esempio, appena io non ci sono, va al Mac Donald's. Io detesto il Mac, i suoi hamburger incartapecoriti, le patatine mollicce fritte in olio del mesozoico e quell'odore di fritto che invade tutto il quartiere. Detesto vedere le feste di compleanno dei bimbi al Mac e al pagliaccio Ronald gli tirerei tanti di quei calci in culo. Perchè? Perchè se ti vuoi mangiare un panino con l'hamburger vai da un macellaio. E poi è l'unico posto al mondo che riesce a rendere una semplice fetta di zucchina immangiabile.

A casa mia giù hanno comprato quell'adesivo che fa attaccare le farfalle del cibo: è semplicemente disgustoso. Apri l'armadietto e ti trovi davanti questa massa di volatili morti, nauseante. Il parentame mi offre un foglio di prova da portare a Roma, io rifiuto assicurando che da me non si è mai vista nessuna farfalla da cibo. Loro incalzano, confessando che neanche loro avevano mai visto una farfallina da cibo prima di attaccare il foglio killer. Concludo che il foglio genera un falso bisogno, ovvero crea farfalle che prima non c'erano e poi le ammazza.

Me ne vado tronfia, salvo poi ritrovarmi con la capoccia nella mia credenza per cercare tracce di vita volanti. Esito negativo.


27/07/09

5

Week-end umbro

Dormire a 0,99 cent in un hotel a 4 stelle, grazie alla promozione piercing. L'hotel è curato in ogni minimo dettaglio, noi siamo stati messi nella jazz area e abbiamo trovato anche un bellissimo cd jazz attaccato al muro in camera. Il personale è gentilissimo, mi hanno anche regalato la chocopirina, a base di pasticche di cioccolato fondente.

A Perugia alla fine ci abbiamo solo dormito, perchè abbiamo passato la giornata sul lago Trasimeno, ingoiati da una bottega che con i suoi taglieri di pecorino e salame al tartufo e torta al testo ci ha catturato dentro non so per quanto tempo e dopo enne bicchieri di vino siamo usciti in compagnia di un'altra coppia conosciuta sulle panche che ci ha invitato praticamente ovunque, solo che noi eravamo così storti che abbiamo deciso di fare il check in nel tanto desiderato albergo perugino.

Al ritorno pit stop a Todi, dove Omo ha comprato una balestra da portare a casa, che si va aggiungere alle asce da guerra attaccate ai muri. Voleva anche comprare la palla chiodata, ma per fortuna ha cambiato idea.


21/07/09

4

En passant

Sono abbastanza nera dopo qualche giorno a casa al mare con la famigghia. Ho quasi finito di leggere "Ogni cosa è illuminata" e mi dispiace perchè io mi ci affeziono ai personaggi quando i personaggi sono costruiti bene. Ve lo consiglio se non sapete cosa portare con voi in spiaggia.

Mio nipotino è un fan senza uscita dei Cesaroni.
Aiutatemi a salvarlo.


14/07/09

3

Tivvù

Con questa storia del violentatore "seriale" ogni volta che entro nel garage mi fiondo ad accendere la luce, controllo di non vedere ombre tra le colonne, ricontrollo perchè sono anche miope, parcheggio velocemente dopo essermi chiusa dentro e scappo via come un razzo.


Poi magari mi violentano mentre sono in cassa al supermercato.
Io odio la tv.



08/07/09

7

This is a love post

Ti amo quando torno a casa e so che non ci sei e allora penso che non ti troverò e non ho più la stessa voglia di tornare, che tanto casa sei tu che mi saluti, tu che mi abbracci, tu che mi ascolti e tu che ti lanci su di me come un sacco di patate e ti addormenti in un secondo.

Ti amo quando ho un sonno cane e non vedo l'ora di mettermi a letto, chiudere gli occhi e sprofondare nella beata incoscienza, ma se so che non ci sei non ho la stessa voglia di dormire perchè non ci sei tu che mi freghi spazio, tu che usi troppi cuscini che con questo caldo cane io non lo so come fai, tu che mi tieni la mano mentre mi addormento e tu che mi svegli che già sento odore di caffè.

Quello che amo dell'amarti è che io ti amo ugualmente quando ci sei e la tua assenza è solo l'ennesima conferma.


07/07/09

3

Don't understand

Qualcosa mi sfugge.

Ci bombardano i timpani con la storia che la gente ha paura a tornare nelle case, che le case ristrutturate sono sicure, che bisogna tornare alla normalità e bla bla. Poi decretano che in caso di scossa superiore a 4.0 l'edificio del G8 sarà evacuato.

Sono sempre i poveri stronzi a patire.


02/07/09

7

Poi smetto di parlarne, lo giuro

E' quando finalmente impari a parcheggiare con due solo manovre che ti senti così sciolta da rispondere al cellulare nel mentre per continuare una conversazione a alto tasso di nevrosi. E' solo allora che prendi la colonna di gesso mentre discuti con il tuo uomo. E sarà allora che riprenderai in mano il tuo cellulare, lo richiamerai piagnucolando e gli implorerai senza dignità di scendere in garage.

Lui ti troverà con le lacrime agli occhi mentre ti dai dell'idiota, pulirà quell'enorme roba che a te sembra il graffio più grande della storia e che per fortuna in gran parte è solo gesso. Alla fine, rivaluterai il danno, ma neanche troppo.

Scendi giù di casa per convincerti che è normale, che tutte le macchine (anche nuove come la tua) hanno dei graffi, perchè sono vissute. Peccato che le macchine che hai sotto casa ti sembrino tutte immacolate. All'improvviso la tua macchina ti sembra l'unica graffiata.

L'hai assicurata contro il furto, contro l'incendio ma non hai capito che dovevi assicurarla contro di te.



30/06/09

9

Brave and fear

Ho visto l'estratto conto dell'ultimo mese e ho avuto paura di guardare.
Ho visto uno seduto con un topo addosso e anche lì ho avuto paura. Dico metti che per sbaglio il topo scappa e mi viene addosso.
Ho visto il serpente del ragazzo di Martyna e di nuovo paura, metti che si divincola dal braccio del padrone, impara a volare e mi morde mentre sono di spalle.
Ho visto la mascella del pitbull di un'amica e ho esitato ad accarezzarlo, paura, ho pensato metti che per insondabili motivi si incazza, la mia mano scompare sotto la sua mandibola a presa rapida.

In sostanza, più cresco e più divento una cagasotto.
Curioso, perchè da piccola credevo che le persone grandi fossero super coraggiose.
Che crescendo, il coraggio arrivasse sempre di più.
Invece non solo cresci, ma il coraggio se ne va.

Dovrei fare bungee jumping per dimostrare a me stessa il contrario. Ma ho paura, appunto.


25/06/09

4

Fonzies on the air

Dal giorno in cui ho saputo che Omo partirà per un weekend in Costa Brava per un meeting di lavoro annuale escogito metodi originali per infilarmi a scrocco nel gruppo. L'idea di ficcarsi nel bagaglio a mano è decisamente inflazionata oltre che essere troppo claustrofobica per la sottoscritta.

Spacciarsi per una bambola gonfiabile avrebbe leso la mia dignità e avrebbe reso necessario tagliare i ponti con tutti i colleghi dell'amante del gadget. Ho provato a propormi come interprete, ma non ne hanno bisogno. (vedrai quando accetterranno una fetta di morcilla senza sapere cosa c'è dentro, mpf).

La mia decisione definitiva è la busta di Fonzies.
Varcherò il check in avvolta dentro il bustone da 10 pacchetti.


22/06/09

13

Scatti urbani

Ricevo una multa di 85 euro risalente a metà marzo per aver transitato in un pezzo di strada misteriosamente riservato ai mezzi puubblici. Misteriosamente perchè dopo 100 metri il suddetto pezzo di strada ritorna calpestabile per tutti.

Quando apprendo la gioiosa notizia, oltre alle eleganti parole di rito, mi ingegno subito per capire se questa mazzata tra capo e collo è contestabile. Chiamo il mio avvocato di fiducia e le faccio un pippone sul comune di Roma, sul fatto che non c'hanno mai una lira per dipingere due righe per terra. Ma quanto costa stà vernice? Mah.

Il mio avvocato di fiducia mi dice su quali basi si possono contestare tali multe e mi sguinzaglia ad andare sul luogo del delitto, per fare foto e vedere così se la segnaletica è conforme alla legge. Dato che la multa l'ho presa il giorno in cui mi recai a fare un colloquio poi concretizzatosi in rapporto di lavoro, approfitto del mio appuntamento odierno in suddetto posto per fare due scatti.

Sempre carica come un mulo, con portatile, borsa a tracollo, pranzo inscatolato e varie cianfrusaglie necessarie per la giornata, mi butto all'angolo incriminato. Inizio a fare foto per terra, al segnale stradale e la prima cosa che noto con tristezza è che le scritte per terra sono chiarissime e sono quasi sicura che siano state ridipinte dopo la mia multa. Che sfiga.

All'improvviso un uomo con la pettorina Atac mi sorprende alle spalle e mi chiede con aria da investigatore "trova la segnaletica irregolare?". Vado nel panico, ho un secondo di tempo per rispondere e per insondabili motivi invece di dire la verità, dalla bocca mi escono le seguenti parole "no, sto provando a vedere se funziona la macchina fotografica facendo scatti urbani".

Dopo un secondo, vorrei già uccidermi per questa risposta. Quello che succede quando dici una balla per sbaglio è che non puoi tornare indietro.

Scattando per terra e sui segnali?
Vabbè, è tanto per provare a vedere come funziona.
Signorina, ma c'ha gli scavi dietro e fotografa i segnali? Si giri di spalle almeno prende gli scavi antichi!

Lo stronzo sa che gli sto mentendo: io non avrei mai voluto, dopotutto sono liberissima di fotografare una strada pubblica, almeno credo, ma ormai ho mentito per cui devo continuare a reggermi il gioco. La butto sul ridere.

Guardi se le dà fastidio che fotografo la strada, provo a fotografare lei!
No, per carità, non sono fotogenico!
Perchè, mi scusi, c'è gente che viene a fotografare questa strada? (che merda che merda che sono)
Eh sì, eh, fanno un sacco di multe in questo tratto di strada e dato che la segnaletica non si legge, vengono a fare fotografie per contestare le multe.
Non lo sapevo mica! Però mi sembra che si leggano abbastanza bene queste strisce per terra. Firulì, firulà. (verrai punita un giorno per tutte queste palle).
Sì, infatti, le hanno rifatte da poco, proprio perchè le contestavano tutti.
Ahhhhh, davvero?
Eh sì, signorì ma il Comune non c'ha i soldi per rifare le strade.

E non ho capito, li deve prendere da me sti soldi?

Saluto l'onesto lavoratore, mi reco a riunione e continuo a prendermi a parolacce per aver risposto No, faccio scatti urbani quando bastava rispondere Sì, sto facendo le foto per la multa.

Chiamo il mio avvocato di fiducia, alias mia sorella, che giustamente mi dice ma guarda che glielo potevi dire che stavi facendo le foto per la multa, è un tuo diritto, anzi magari gli chiedevi pure da quanto tempo hanno rifatte le strisce. Torna indietro, digli la verità e chiediglielo!

Ma che sei matta? Non lo farò mai, sai che figura di merda!

L'ultimo arcano da svelare è come faccio a dimostare che quelle strisce là non c'erano, all'epoca della mia infrazione. Sempre che sia io a doverlo dimostrare. Boh.

Dovrei richiamare avvocato di fiducia ma ho paura che mi ripudi come sorella, perchè io in effetti non sono un cliente, sono una palla al piede che non ripaga.



18/06/09

3

Self service

Arrivi al benzinaio carica come un somaro, sudata, 40 gradi all'ombra, in motorino. Non vedi l'ora di rimanere comodamente seduta sulla sella (perchè tu sei figa e hai il coso della benzina vicino al cruscotto) dargli le chiavi e tenere il tuo baricentro di tracolle e pc mentre lui ti mette i 5 euro.

Invece no.
Ci stiamo adeguando all'Europa, mi spiega, oggi ti mostriamo come fare self service e avere così uno sconto sulla benzina.
No oggi no ti prego, se scendo dal motorino con portatile, borsa e tutto poi ci metto mezzora per risalire.
Ti faccio vedere come si usa il self service!
No, non lo voglio vedere, lo so come si usa, ma non lo voglio fare, tieniti i 5 centesimi in più e fammi tornare a casa per favore.

Niente.
Devo scendere dal motorino, mettere il cavalletto sempre con 40 gradi e 90 chili di roba addosso e rimanere con la pompa in mano al sole a squagliarmi. Borbottare mentre il benzinaio sorride, sgravato del lavoro.

Poi però, i soldi li do a lui, mica li metto nella macchinetta.

Scusi, ma che self service è, se tanto serve qualcuno che prende i soldi?
Visto che sta qui a prendersi soldi non mi può fare anche benzina?

Metto in moto e vedo la donna sudata nella macchina dietro che ha già capito che sta per subire la stessa sorte. Mi lancia un'occhiata solidale, io ricambio.

Ora sì che siamo integrati con le direttive dell'Unione Europea.


14/06/09

8

Il mio navigatore nuovo

Il mio navigatore nuovo, alias questo coso, in attesa di essere incorporato al cruscotto, l'ho attaccato col braccino a ventosa. Sperimento il primo viaggio entusiasta all'idea di poter guidare tutta sgargiulla senza preoccuparmi delle strade. Partiamo da casa direzione Lago, attrezzatissimi. Io ho il cambio per la sera, i taralli, l'acqua, il libro che sto leggendo da mesi e che non riesco a finire, il telo fuxia decisamente poco mimetico e la crema solare.

Partiamo e il navigatore non riconosce il segnale. Non sa dove siamo, ancor prima di partire. Annamo bene, sentenzio. Ad un certo punto, Omo smanetta e il coso si ripiglia magicamente, pronto a portarci alla meta.

Che fico sto navigatore, ti dice anche a che velocità stai andando, dice lui, estasiato.
Dove, dico io, mentre cerco di mettere a fuoco i caratteri in Arial 6 senza successo.
La prima cosa che noto è che non ce la faccio a guardare lo schermo, la strada davanti e gli specchietti contemporaneamente. Sarà un mio limite, ma c'ho due occhi.

Comunque, il cosino ci guida fino quasi a destinazione. Quasi perchè ad un certo punto perde il segnale e ci lascia in stradine di campagna desolate. Quello che succede quando usi il navigatore è che diventi cerebroleso, lui ti dice destra e tu metti la freccia a destra e così via, con la conclusione che non ti poni minimamente il problema di dove stai andando, finchè lui muore e tu all'improvviso ti ritrovi triste e esterrefatto in luoghi ignoti.

Intimamente, già ho deciso che lo detesto. Scendo e chiedo ad un omino parcheggiato, mentre Omo continua a picchiettare nevroticamente sul touch screen (ricordando uno degli interrogativi della vita: perchè gli uomini non vogliono mai chiedere indicazioni?), io torno con le indicazioni a memoria dell'omino, destra, destra, poi sinistra, poi dritto, poi destra. Mi riappacifico con la trasmissione della cultura orale, dopotutto ha funzionato per millenni.

Arriviamo a destinazione, mentre quel coso continua a mostrare una clessidra ferma in attesa di segnale. Passo dal detestarlo al biasimarlo, pff, stupido di un gps.

Ci sbrachiamo al sole, ci ricongiungiamo con parte degli altri per recarci al ristorante prenotato, a 10 km da qui come dice Google Maps. Nessuno ha stampato le indicazioni ovviamente, confidando nel prossimo che a sua volta ha confidato nel prossimo etc. Ma non vi preoccupate, dico fiera, io ho il navigatore, seguitemi.

Le due macchine mi seguono fiduciose, mentre quel coso malefico mi fa compiere le seguenti azioni: entrare in una strada chiusa con un cartello gigante Proprietà privata (in cui in preda all'effetto cerebroleso di cui sopra mi infilo senza farmi domande), infilarmi in un tunnel stretto basso che ti aspetti ti conduca all'inferno, poi mi chiede ripetutamente di girare a sinistra quando evidentemente sono in una strada dritta, ma io lo ascolto per cui continuo a mettere la freccia a sinistra, le due macchine dietro mi imitano, e così di nuovo e di nuovo.

Mi immagino cosa avranno pensato di noi le macchine intorno, alla vista di questo gruppo di rincoglioniti che simultaneamente cerca di girare in strade immaginarie e poi tira dritto. Lo maledico ridendo ma non avendo alternative, continuo ad eseguire gli ordini come un automa.

Mi stupisco quando dice "siamo arrivati", alzo gli occhi e vedo il nome del ristorante.
Lo odio sempre meno mano a mano che scorre il tempo e la coppia senza navigatore che dovrebbe arrivare da Roma continua a girare intorno al lago inviandoci segnali confusi.

Vedo un castello!
Sì, il castello di Anguillara, sei quasi arrivato!
Evvai, gioivano, ovviamente sotto il castello sbagliato, continuando per un'ora a mezzo a girare senza meta mentre il terrore del gruppo riunito al tavolo saliva a dismisura e io mi chiedevo: quando arrivano dobbiamo fare la faccia contrita solidale o quella sorridente che sdrammatizza?

Alla fine della cena, ho schiacciato il tasto Portami a casa e ho capito che forse questo coso io già lo amo un po'.



11/06/09

8

Marketing del pelo

Amo l'estetista perchè mentre mi fa la ceretta mi dice"era da un sacco di tempo che non vedevo una pelle così liscia".

Cosa non si è disposti a fare al giorno d'oggi per fidelizzare i clienti.


04/06/09

5

La bellezza

Lavoro a un nuovo progetto, ho tante energie.
Elargisco un sacco di soldi al Gs, il frigo si svuota alla velocità della luce.
Non supero i tre caffè al giorno, un traguardo di cui mi posso vantare.
Ogni tanto vado a correre al mattino, tra gli alberi, e mi sembra che tutto sia fantastico.
Mi svuoto bicchieri di fragole con panna sulle magliette, le lavatrici da fare sono sempre troppe.

I giorni passano rapidi e son sei mesi ormai che sono in Italia, di nuovo.
Senza un ripensamento, un pentimento o un'esitazione.
Con la voglia di provare a fare qualcosa di giusto, di enfatizzare le belle cose, le belle persone, i buoni propositi senza stare a criticare costantemente una realtà dall'esterno. Costruttiva mi voglio, questa volta.

Perchè qui il buono da qualche parte c'è, è solo che devi scavare e scavare per trovarlo e coltivarlo. Vivere in un micro mondo e sperare che sia sempre meno micro.

Amare la bellezza e avere gli occhi che si impegnano a trovarla.



27/05/09

2

Psicopatologia della vita quotidiana

Riparti per lavoro, mi sveglio anche io alle 5, prendo una macina, un succo di frutta, ti dico buon viaggio e torno a letto. Quando più tardi mi sveglio, noto che hai portato con te il dentifricio e il mio deodorante, di nuovo.

A voler leggere metaforicamente il gesto, agisci in modo che io sia una lurida inappetibile durante la tua assenza. A volerlo leggere letteralmente, prendi tutto e mi molli con l'incombenza di andarmeli a comprare.

Ma tu non sai che io mi sono munita, io ho un dentifricio e un deodorante di scorta. E non provare a dirmi che lo sapevi.

Tsè.


25/05/09

5

Birds

E' soltanto quando hai per la prima volta una macchina tutta tua nuova di zecca che ti rendi conto di quanto cachino gli uccelli.

Hai l'impressione che cachino solo sul tuo vetro.


18/05/09

6

La crisi

La macchina che avevo acquistato a fine febbraio sta arrivando ora. Doveva arrivare a fine marzo, poi metà aprile, poi inizi maggio ed ora eccoci qui, alla terza settimana di maggio. Vi risparmio le discussioni telefoniche nel mezzo di questi tre mesi con i genitori a fare da intermediari con la concessionaria. Quel che conta è che è quasi arrivata. Quasi perchè è ferma a Civitavecchia per non so quale ragione prima di approdare alla sede di vendita. E no, ho già chiesto, non vale se la vado a prelevare il deposito. Deve arrivare dove l'ho comprata, un viaggio così lungo e complicato che ha già portato via un'altra settimana.

La risposta ufficiale del venditore a perchè tanto tempo di attesa è stata "è la crisi". Mi pare che in questo Paese ormai sia la risposta ufficiale per tutte le inculate da dare e i disservizi all'ordine del giorno.

Ci viene troppo bene strumentalizzare qualsiasi cosa, che secondo me noi italiani ci si sguazza proprio bene in questa crisi.



13/05/09

7

Back home, dude

Sono tornata da Ibiza e devo ancora capacitarmi nell'ordine: della mia abbronzatura, della quiete di maggio che si respira nelle isole, della puzza che il secchio della spazzatura ha lasciato causa dimenticanza in loco prima di partire e degli hippy che ancora resistono al nord dell'isola. Delle mie infradito fatte a mano comprate al mercatino che sto adorando e venerando oltre misura. Ho paura che si rompano solo a guardarle.

Ho trovato un'acqua stupenda che non mi aspettavo mica, ho fatto due bagni e sono sopravvissuta alle meduse violacee che ogni tanto facevano capolino. Ho capito che basta vivere nella parte lontana dall'unz unz dell'isola per ritrovare un'aria decisamente c a l m a.

Passerò il giorno a fare lavatrici, presumibilmente.
Ora ditemi come ci si pone di nuovo in città, credo di averlo dimenticato.


30/04/09

10

Growin' up, such a strange thing

Su Faccialibro mi ha contattato la mia compagnetta delle elementari, ricordo che giocavamo a casa sua i pomeriggi e che portava sempre gonne e maglie di lana di tutti i colori perchè la mamma aveva una maglieria e a me piaceva un sacco vedere tutti quei gomitoli colorati accatastati. Ricordo benissimo che aveva quasi sempre la coda di cavallo e che era mora come me. Poi, l'ho persa di vista, ma il suo nome e cognome l'ho sempre ricordato.

Ho scoperto che è sposata ed ha 3 bambini. Non uno, 3.
Okay, ho quasi 28 anni, ma io non ho amiche della mia età che abbiano tre figli. Al massimo uno.

Il bello delle vite è che non sai mai quali strade prendano.
Mi piacerebbe guardare dall'alto cosa ha portato me ad essere qui ora e lei ad essere una giovane mamma di cotanta prole. Quali sono state le esperienze, i bivi, gli incontri che ci hanno portato a essere quello che siamo.

Eppure a sei anni sembravamo così simili.
Il bello della vita è che non sai mai dove ti porta.




27/04/09

5

Scacco!

La scacchiera fatta a mano comprata a Fuerteventura con la squadra dei pesci e quella dei polipi mi ha iniziato all'hobby degli scacchi. Non ci capisco un cazzo di mosse e strategie, mi suicido con la regina e mi incastro col re tra i pedoni ma mi dichiaro ufficialmente dipendente. Voglio giocare di nuovo e di nuovo ma non ho il coraggio di dirlo ad Omo, immagino che giocare con una principiante esaltata debba essere una rottura di balle infinita. Qualcuno è una pippa a scacchi e vuole giocare con me? Io sono la squadra dei pesci però, dovreste prendere i polipi nel caso.

La veranda si sta preparando per l'entrata tardiva della primavera: il gazebo è stato montato, il separè con le simil canne di bambù pure, il barbecue c'è, ora tocca solo rinnovare il parco sedie+tavolo che quello passato è in condizioni pietose. Ho visto le mattonelle col prato e fiorellini, sono troppo kitsch se faccio un quadratino a fiori? E soprattutto, perchè costano così tanto?

Ovviamente dopo aver montato tutto s'è alzata una tramontana inquietante, temo che il gazebo volerà dal quinto piano e che saremo accusati di omicidio colposo.

Sono arrivata alla conclusione che le piante mi stanno sulle balle, perchè dove c'è una pianta ci sono insetti strani e vermi dalle strane forme. Quasi quasi compro le piante finte, tanto quelle che c'erano sono ufficialmente morte.


22/04/09

3

Ode al gatto

Vai a Firenze per lavoro e al tuo posto si materializza il tuo gatto a forma di palla pelosa. Dopo averlo dissuaso dallo svaccarsi sul divano accanto a me, il cuscino di peli decide autonomamente di appropriarsi del lettone e dormire sonni gloriosi accartocciato nel nostro piumino.

Tento di spostarlo ma lui fa meooo e torna a dormire.
Intanto starnutisco dei peli che lascia in giro e tossisco di pizzichi alla gola.
Non posso spostarlo perchè per spostarlo dovrei prenderlo in braccio e quindi mi riempirei di peli assassini e quindi di nuovo starnuti e sgrat sgrat alla gola.

Lo guardo vittorioso, ronfare.
Non lo posso spostare.

Il tuo gatto è un gran paraculo, prima o poi lo prenderò a calci in culo.




20/04/09

4

Love is

Svegliarsi che è tardi, preparare in stato di incoscienza la moka, versare il caffè in due tazzine, zuccherare, girare. E solo dopo aver preso in mano la mia tazzina, rendermi conto che tu sei uscito da ore.

Darsi in fronte la seconda tazzina con tre quintali di zucchero destinata a te.



16/04/09

3

Mondo becero

Ci siamo spaventati, abbiamo temuto per noi, poi ci siamo sentiti così fottutamente pusillanimi da renderci conto che noi eravamo quelli al sicuro e che dovevamo piangere per chi ha visto la propria casa crollargli addosso ed è fortunato perchè lo può ricordare, mentre per altri il crollo è stato l'ultimo ricordo magari di una vita passata a farsi il culo per potersi permettere quel tetto sbriciolatosi come i castelli di sabbia costruiti nei pomeriggi estivi.

E chissà quanti si saranno chiesti ma la mia casa reggerebbe, quanti si saranno indignati di fronte al macabro spettacolo di edifici pubblici tra i primi a crollare e mentre riecheggia ancora nelle orecchie il tonfo della scuola elementare di San Giuliano, una casa dello studente si accartoccia e un ospedale va in frantumi con le ultime speranze.

Quando lo guardo così, questo paese mi fa schifo. Immagino la sete di guadagno di omuncoli senza scrupoli che agiscono facendo carte false grazie alla complicità e alla mafia delle autorizzazioni e mi verrebbe voglia di prenderli con le mie mani, di buttarli con la testa nella polvere che hanno edificato e vedere se pelomeno sono in grado di provare pentimento.

La mobilitazione, la solidarietà mi commuovono, danno speranza di un mondo migliore, testimoniano la forza sentimentale che avvolge il nostro paese ma fa tristezza perchè mi ricorda come siamo sempre noi a dover pagare, a doverci aiutare, a dover piangere e imprecare giustizia, mentre lo spettacolo riluttante del mondo becero va avanti senza che nessuno riesca davvero a fermarlo.

Oggi un'altra ferita che presto verrà dimenticata da molti, mentre per alcuni rimarrà li a trafiggere anima e corpo senza pietà.




01/04/09

17

L'angolo di Nonna Papera

Da quando ho scoperto che Omo ha il colerestolo e i trigliceridi alti, dopo aver stridacchiato che è la punizione per tutti i dolcetti che si magna e di cui mi priva, ho inaugurato la spesa salutare. Salutare, ma non salutista, che mi pare eccessivo per le nostre potenzialità.

Ho trovato la scusa migliore per abbuffarmi di zucchine in maniera indegna, io adoro le zucchine, ho un rapporto totalizzante con loro da anni, me le mangio in qualsiasi modo e scofano teglie intere senza colpo ferire. Tra l'altro, sono una delle poche verdure cotte che non mi fanno precipitare in bagno dopo cinque minuti.

La ricetta Sciroccata della settimana è il tacchino affogato nelle zucchine cremose al curry.


Prendete delle fette di fesa di tacchino, tagliatele a pezzetti senza timore, spargete un po' di sale e pepe sopra, fumatevi una sigaretta, stappate una boccia di vino intanto. Affettate ad occhio mezza cipolla, quella bianca che fa piagnucolare, così il partner arriva a darvi un bacino perchè c'ha la coda di paglia. Dicevamo, olio, cipolla, un po' di prezzemolo in padella, quando diventa dorato, buttate dentro i pezzetti di tacchino che intanto avevate abbandonato. Brindate e e bevete il vino bianco.

Prendete due zucchine e sgrattugiatele alla julienne. Rigirate il tacchino e visto che non siete tirchi date una spruzzata di vino pure a quel poveraccio in padella, invece di ubriacarvi da soli. Quando il vinello evapora, sbattete tutte le zucchine in padella e rigirate.

A questo punto sanno passati 10 minuti, voi avrete fame e inizierete ad azzannare a caso cose dal frigo. Distraetetevi, prendete la boccetta di curry ed elargite con generosità, poi concedetevi il lusso di un po' di grasso e unite all'orgia culinaria un po' di panna da cucina. Mescolate tutto così la panna si fonde col curry che si fonde con le zucchine che amoreggiano con il tacchino.

Prendete una cucchiarella e versate nei piatti. Continuate a tracannare vino bianco.

Addio.


30/03/09

6

Lo zaccagnatore di dolci

Mi fai incazzare quando in un un giorno ti spazzoli via il pacchetto di kinder fetta a latte che abbiamo comprato il giorno prima. Mi alzo rincoglionita, apro il frigo speranzosa e trovo il vuoto dove prima c'erano le fresche e amate merendine. Ti guardo grugnendo, tu fai la faccia da cucciolo indifeso, neghi il ricordo di te che zaccagna il frigo e mi inviti a mangiare i biscotti al cacao. Io mi oppongo, volevo il kinder.

Decretiamo che sei sonnambulo, mangi di notte e la mattina l'evento cade nell'oblio. Perlomeno per te.

Ti do un bacio e ti dico buon lavoro, intanto fantastico su nuovi angoli dimenticati della casa in cui nascondere il mio bottino alimentare.


25/03/09

5

Rose rosse per me

Ti amo perché esci per comprare un contenitore per il piscio che ti serve per le analisi delle urine e torni con un mazzo di rose comprate al banchetto vicino alla farmacia notturna.

Questa stagione mi sta ammazzando, almeno una volta al giorno mi sento svenire. Però non svengo mai.


19/03/09

5

Xls and doc

La mensa del luogo di scienza fa le patate lesse, non al forno. Ora mi spiego perchè non sono mai scrocchiarelle, ma si fanno a pappina appena vengono azzannate da un molare. Mi sto abbuffando di broccoletti spadellati e forse questo ha a che fare con i miei improvvisi rumori intestinali. In momenti di assoluto silenzio, sempre e rigorosamente, mai che l'intestino faccia casino quando può passare inosservato. Luogo preferito per borbottare: l'ascensore.

Sto impazzendo causa una marea di studiosi che stanno arrivando in loco a giorni e per i quali tocca organizzare voli, treni e pernottamenti. Ormai ricordo nomi e cognomi a memoria, faccio incubi di fogli word che mancano e excel che non sono aggiornati. Brutti gli excel, decisamente inflazionati, usati per qualsiasi cosa. Sono delle celle, e che cazzo, non abusatene.

Ultimamente ce l'ho col pacchetto Office, è il mio nuovo capro espiatorio.
Torno non appena riprendo le forze nei polpastrelli.


14/03/09

5

About Rome

Passi una serata a cena da amici ad animare dibattiti sulla gente impazzita nella metropoli, sullo smog, sul traffico, sui chilometri da percorrere per dire "ciao" a qualcuno, sugli autisti impazziti proni a falciarti pur di non rallentare, sulle piste ciclabili di Berlino e Amsterdam, sulla pace delle piazze della provincia.

E poi torni a casa in macchina, rimbalzi sui sampietrini, passi sotto gli archi, costeggi San Giovanni e sorridi. Sei peggio di una di quelle vecchie coppie che si punzecchiano tutto il giorno e poi si abbracciano con amore sotto le coperte.


10/03/09

3

A sort of job

Ho iniziato a recarmi quotidianamente in una grande struttura in cui mi aggiro col tesserino da visitatore. Ho imparato a fare la strada dalla stanza al bagno più vicino e dalla stanza al bar. Ho provato a capire la pianta dell'edificio, ma mi sono sistematicamente persa, per cui ho cessato la fase esplorativa.

Sono circondata da persone con una formazione diversa dalla mia, persone che se vedono un simbolo matematico non scappano a gambe levate, come me. Il mio infilare le cuffiette assume già i contorni dell'atto sovversivo, ma limita la possibilità che in un momento di euforia io mi sbrachi e inizi a sparare cazzate.

Il lunedì mattina il mio motorino fa 50 metri e si spegne, la tragedia è compiuta. Lo trasciniamo nell'officina più vicina e lì giace in attesa di una diagnosi. I mezzi pubblici a Roma mi stanno sfiancando, rivoglio il mio amico a due ruote al più presto.

Sull'ameno bus che mi conduce dai pozzi di scienza, finisco sempre per sedermi accanto a persone gigantesche che invadono il mio posto senza ritegno, prendendomi a borsate, gomitate e spallate. Le mie occhiate non hanno effetto, devo rivedere la mia mimica facciale.



04/03/09

6

Me and the ants

Dal nulla, all'improvviso, un gruppo hippie di formiche ha deciso di stabilirsi nella mansarda. La prima volta ne ho vista camminare una dietro al lavandino, sperduta e sola e ho detto toh guarda c'è una formichina. Ingenua, non avevo calcolato che le formiche non stanno mai da sole, che dove ne vedi una, dietro nell'ombra c'è una comitiva di invasate che non vede l'ora di uscire allo scoperto e invaderti casa per cercare una briciola.

Quando ho iniziato a capire che toh c'erano due, tre, quattro formiche e così via, ho deciso che la mia missione era sterminarle. Così compro un insetticida e inizio a spruzzarlo addosso a ogni minuscola macchietta nera che cammina. Alla fine faccio un mucchio di morti, li spazzo via e penso di aver vinto la gara. Il giorno dopo appaiono altre formiche, di nuovo insetticida, di nuovo vittoriosa fino al giorno dopo in cui ne appaiono ancora altre.

Inizia il terrore della possibilità matematica di trovarsi davanti ad un numero infinito di esserini silenziosi che non riuscirò mai ad annullare. Chiamo mia madre come si chiama Nonna Papera per avere consigli e le espongo il mio dramma. Nonna Papera dice che potrei perdere secoli per ucciderle tutte ma loro continueranno ad uscire da chissà dove, il trucco è capire da dove arrivano e tappare i buchi col silicone. Insomma, la progenitrice non è d'accordo con il formichicidio ma suggerisce saggiamente di deviare il percorso di stè cagacazzi affinchè dirigano i loro istinti esploratori altrove. Della serie, rimbalza la palla al vicino.

Due giorni che cerco di capire da dove arrivino, non c'è verso, non lo capisco. Vorrei chiederglielo, ma loro mi ignorano, avventandosi su qualsiasi briciola invisibile che si deposita per terra mentre io le inseguo col tubo dell'aspirapolvere per aspirare sia briciole che formiche e unirle, perlomeno, nella morte.

Omo, ormai pinguino quotidiano, dice che è crudele aspirarle, che muoiono soffocate, io mi difendo sostenendo che chi lo sa che sia meno doloroso perire per effetto di uno spray velenoso, che tra l'altro puzza e intossica anche me, cosa non trascurabile.

Il finto animalista invece propone una tattica innocua: comprare le esche, perchè, lui mi spiega, che assieme al gruppo delle formiche lavoratrici che vanno in giro a guadagnarsi la pagnotta vive il gruppo delle formiche fancazziste, quelle che rimangono nel nido e aspettano il cibo e si ingozzano da fare schifo. Avvelenare il cibo affinchè le lavoratrici lo portino alle dirigenti fancazziste e muoiano tutte insieme.

A me sembra uno sterminio di massa piu crudele della mia uccisione random per soffocamento, per cui ho deciso, prima di sterminarle tutte, che cercherò di comunicare con loro per farle capire che la loro presenza non è desiderata in questa casa, ho letto che loro capiscono e se ne vanno.

Stiamo a vedere, se imparo a comunicare con le formiche il primo passo verso il misticismo è compiuto.



26/02/09

18

Breve saggio sulla depilazione

Il primo ricordo che ho riguarda me chiusa a chiave in bagno che afferra una lametta furtivamente e inizia a spelucchiarsi i polpacci. Non ricordo perchè mai sentivo di compiere un atto illegale e sentivo la necessità di nascondermi dalla famiglia mentre compivo il primo atto di un gesto che si sarebbe perpetuato ad libitum.

Il secondo ricordo che ho riguarda mia madre che mi dice che è una cazzata spelacchiarsi col rasoio che poi quei 3 peli che ho diventeranno 333 in due giorni e così via, per cui mi esorta a palesare questa mia voglia di estirpare i peli e prenotare una ceretta. Della prima ceretta ricordo un dolore lancinante e delle urla preistoriche. Mi dissero che quelle successive non avrebbero fatto così male, ma non mi fidai e decretai che il rasoio era indolore ed economico.

Poi dopo mesi i miei 3 peli diventarono 33333 per cui decido di sperimentare la crema depilatoria, non fa male, è un buon compromesso tra la lametta rude e la ceretta tortura. Il problema della crema è che puzza, mi sa di chimica e mi lascia sempre insoddisfatta.

Mia madre dopo qualche anno mi regala un Silkepil, che provo ad usare due volte e che diventa il mio acerrimo nemico. Ogni volta che lo passo sul corpo ho dei brividi al collo che mi sento svenire. Decido di riporlo in un cassetto del bagno, dove resta finchè non verrà volontariamente abbandonato al primo trasloco.

Tutti questi fallimenti e la proliferazione dei peli indotta dal rasoio mi fanno rivalutare la ceretta e ritorno dall'estetista a sottopormi alla tortura. Ammetto che fa meno male della prima volta e che dà estrema soddisfazione alla fine, regalandomi un effetto atleta glabro che mi ha sempre messo di buon umore facendomi sentire sexy a prescindere.

Il problema della ceretta è che devi aspettare che i peli ricrescano prima di farla e la pazienza e la tolleranza del pelo si assottigliano così tanto che tra una ceretta e l'altra commetto il peccato del rasoio infilandomi in un circolo vizioso che mi accompagna per anni.

Solo di recente ho fatto voto di non slamettare piu e di seguire la religione monoteista della ceretta, che dopo anni di strappi fa un dolore quasi impercettibile fatta eccezione per l'inguine, parte del corpo che tuttora appena mi viene toccata mi fa venire voglia di lapidare l'estetista e vederla soffrire finchè non mi chiede scusa in ginocchio, offrendomi in regalo un anno di cerette gratis come segno del suo pentimento.

Ora, mi chiedo quanto passerà finchè arriverà di nuovo il giorno in cui in un attimo di non lucidità prenderò la lametta e in due minuti farà fuori di nuovo tutto, entrando nella vecchia dipendenza.
Intanto, devo ammettere che piu di 15 anni fa mia madre aveva pienamente ragione, ma in piena fase pubertà ero così concentrata su me stessa che non avrei mai pensato che accettare un consiglio sarebbe stato utile e fruttuoso e appropriato.

Ci ho messo 15 anni, ma ci sono arrivata da sola.

Voi avete trovato il karma della depilazione?


24/02/09

14

Petit peste

Mio padre è impazzito, ha deciso di regalarmi una macchina. Forse commosso dalla mia decisione folle di abbandonare un contrattone all'estero per ritornare in Italia senza certezze, forse commosso dalla sensazione che anche la loro presenza c'entrasse qualcosa con la mia decisione. Forse perchè mi ama e io lo amo e tutti ci amiamo.

Ho passato due giorni a fare il giro dei concessionari, sedendomi in tutte le city car sul mercato, chiedendo preventivi, leggendo forum di utenti e scervellandomi per capire quale fosse l'auto per me, senza capirne una ceppa di motori, ovviamente.

Dopo aver schivato tutti i tentativi di mio padre volti a persuadermi a comprare una Fiat Panda per sostenere l'italianità, concetto apprezzabile ma non condiviso da me che per sostenere l'italianità avrei ben scelto una nuova 500 se non fosse che andava oltre ogni previsione di budget concordato: alla fine pur provando molta simpatia per la Panda ho decretato che non la sentivo mia. Quando entri in un'auto e non ti senti a tuo agio, neanche una carica di venditori di prima classe è in grado di convincerti.

Ho infine schivato i rimanenti tentativi di orientare la scelta sull'auto a metano, quando ho scoperto che la bava che avevo fatto pensando al cambio sequenziale avrebbe dovuto ritirarsi poichè non esiste tale orgasmico comfort sul metano, ma solo su benzina. E benzina sia. Non mi guardate male, se volete che uno scelga il metano davvero, allora non private quelle versioni degli optional che hanno le altre versioni.

Poi l'ho vista, ci sono entrata una volta, due volte, tre volte, ci ho dormito su e la mattina dopo ho capito che era lei.

Yes, i did it.

Tra un mesetto arriva, mi sono già commossa, ho sbaciucchiato tutta la famiglia in ogni posizione possibile e ho esultato oltre misura.

Ho poi scoperto che questa auto ha anche un etilometro di prova incorporato, toh.