29/10/08

12

Fidarmi di me

Cammino per i corridoi dando notizia della mia lettera di dimissioni e mi rendo conto che da inguaribile piagnona come sono, so già che verserò lacrimoni e ingoierò singhiozzi l'ultimo giorno che correrò alla scrivania per non fare neanche un minuto di ritardo. Fumerò l'ultima sigaretta nel terrazzo dove il vento soffia impietoso e ricorderò tutte le chiacchere e le lamentele fatte sotto la pioggia con il caffè annacquato che sotto la pioggia continua ad annacquarsi e non finisce mai e siccome non finisce continui a parlare e sai che c'è il rischio di indulgere nella tentazione doppietta.

Cerco di immaginarmi piena di valigie di nuovo, con pacchi e pacconi da spedire, con roba da vendere e roba da regalare, abbracci da dare e ultimi sorrisi da dispensare. Mi guardo indietro e di nuovo, ancora una volta, mi rendo conto di quanto io sia cresciuta. A volte, a guardarmi così, mi commuovo, per la sicurezza e l'ottimismo che mi avvolge nel prendere scelte basate sul presente che influenzeranno il futuro in modi che ancora non mi sono chiari. Mi commuovo, così, pensando a quanto è bella una vita che viene vissuta.

Mia madre mi ha chiesto come hai maturato la tua decisione? Mi ha spiazzato. Ho mille cose in testa e nel cuore, ma non riesco a dirle.

Ora voglio solo fidarmi di me e di quello che sento.
Assecondare quel groviglio di sentimenti che è la mia anima.



4

In due righe

Ho dato la lettera di dimissioni.
Ho prenotato il volo di ritorno.
Prevedo un Natale in panciolle prima di rimettermi in moto.

Che farai, dove andrai?
Rimandata ogni decisione a Gennaio 2009.



26/10/08

7

Jazz time

Venerdì sera tavolata italiana di ex colleghi ex vicini di banco ex qualsiasi cosa. Si rinuncia alla pizza e si opta per il thailandese dove dopo aver assaggiato quella salsa a base di latte di cocco e due miliardi di spezie, credo che passerò il mio prossimo mese a cercare di riprodurla senza successo. La serata si conclude a base di rum e coca al pub nel vicoletto che siccome ha le lampade riscaldanti fuori riscuote molto successo.

E poi anche qui, di tanto in tanto, succede qualcosa.
Se avevate intenzione di venire Cork, avete appena mancato il migliore week end dell'anno. Tsè.

Dopo aver perso mezza giornata sulla pioggia a cercare di piazzare in un B&B compaesani in terra irlandese, finalmente ci si può fare una doccia e andare ad ascoltare jazz rigorosamente con una Guinness, almeno durante il festival sponsorizzato, e che cazz.

Mi sono responsabilizzata: ho cambiato l'ora da sola, senza cadere dalle nuvole come ogni anno.

Ah, la saggezza della maturità.



22/10/08

11

Namasté

Sono stanca, tanto stanca che ardevo all'idea di prendermi le ferie quanto prima per tornare a inspirare ed espirare. Il manager che verrá, quello che non sopporta nessuno, ha detto no. Non mi ha sorpreso, perché é il tipo di persona che dice no se dire sí comporta che lui debba muovere un dito a riguardo. Da lí mi sono illuminata e ho capito che quella era una gocciolina sul vaso traboccante, che avrei voluto mollare tutto, fare Natale a casa e poi decidere che cosa fare della mia vita viaggiando in una bolla sospesa nell'aria. Boing, boing.

Poi da cosa nasce cosa, noi si era fatto comunque del casino per le ferie non date e la manager olandese, una santa donna che potrebbe essere la mamma adottiva di tutti, é andata dal capo dei capi e ha detto trova una settimana in cui questi due possono andare in ferie. Ora la settimana potrebbe uscire intorno all' 8 Dicembre, che mi sembra una data surreale. Questo segno di estremo interesse da parte di qualcuno cade su di me come un blocco che mi frena. Tutto sembra piú umano, mi fermo e mi dico che questo non é il momento di decisioni lucide, questa é solo stanchezza.

Ieri ho fatto lezione di Yoga e mentre ero con i piedi fissati al muro impegnata a percepire la posizione del mio corpo nello spazio, mi chiedevo dovremmo andare, dovremmo restare, che cosa dovremmo fare? Omo mi ha aspettato a casa sperando in una mia illuminazione, chiedendomi se dopo la lezione avessi preso una decisione. A parte sbranarmi il salmone e le cozze che mi hai preparato, effettivamente no, non ho preso nessuna decisione.

Per inciso, la mia idea di Yoga di pagare per stendersi sul materassino, rilassarsi e rischiare di addormentarsi si é rivelata falsa: ho constatato con piacere che mi sono quasi spezzata le braccia e i pettorali per espandere il mio petto verso il mondo.

La decisione é rimandata a data da destinarsi.
Inspiro, espiro e Namasté a tutti.



20/10/08

8

The socks winner

Il week end ci ha visti crollare come bradipi di venerdí sera, a seguito di una settimana di lavoro con levataccia prima delle sette. Ho una certa etá, ormai, nun reggo piú come un tempo. Il sabato passa con una spedizione punitiva al Lidl che ci vede tornare carichi di buste e di mortadelle, parmigiani et similia e si conclude al pub con amici e rum e coca. La domenica si assiste in casa di un romanista alla partita che vede, con mia grande goduria, l'Inter metterne 4 in porta e noi tramortiti dal menu di Four Star Pizza che prevede pizza, garlic bread, chicken dippers e potato wedges. Praticamente una roba che digerisci la settimana dopo.

Ad alleggerire il Lunedí arriva l'Happy Socks Day, una competition lavorativa interna in cui vince ad elezione democratica chi ha il calzino piú felicemente bello. Inutile dire che sfoggiando la mia ranocchia, non potevo che stravincere.






Buon inizio settimana a tutti!



16/10/08

12

Tempo al tempo

Avere un cappotto bianco é molto bello, per i tre giorni in cui rimane bianco. Dopo di ché, ti accorgi di avere semplicemente un cappotto bianco sporco. Se aggiungiamo tutti i bottoni sfusi che vagano per casa in attesa di riunirsi ai loro amati pantaloni, risulta chiaro che la sezione sarta-lavandaia in casa é in preda ad un vuoto di potere. Sospetto che con un colpo di Stato dovró reimpossessarmi del ruolo. Sará durissima, troveró molti oppositori.

Ho scoperto che qui ogni ottobre si fa una annual review e che fanno aggiustamenti allo stipendio, in soldoni sono 800 euro in piú all'anno, che al mese saranno, toh, 70 euro, ma che comunque buttali via. Non si butta gniente proprio, no no.

Io comunque mi sono stufata di lavorare e quasi quasi vorrei fare Natale a casa con il panettone e le scorpelle, ma ho cancellato le ferie di Natale e ora salta fuori che sará difficile concederci le ferie a Novembre. Salta fuori ora, dopo che ho cancellato le ferie di Natale. Io non mi preoccupo proprio, perché sarei capace di licenziarmi per prendermi le ferie promesse, perció in qualche modo io le otterró.

Diamo tempo al tempo.

É da tempo che ci penso: voglio iscrivermi ad un corso di Yoga.



14/10/08

11

Datemi uno spillo

La celebrazione dell'anniversario in terra irlandese si é tenuta in un deliziosissimo ristorante indiano da cui siamo usciti piú grassi, piú ubriachi e piú poveri. La tattica di riempire i bicchieri di vino prima ancora che tu sia a metá ha fatto una vittima chiamata Omo, che é uscito dall'Indiano mezzo mbriachello e sbandante. Io da parte mia ero cosi carica di Tandoori specialities che il vino si é perso tra un pezzo di agnello e uno di pollo nel mio stomaco, provocandomi solo una temporanea immobilitá dal busto in giú.

Comunque sono la vincitrice morale della serata, perché ho finalmente persuaso Omo a mettere piede in un Indiano e lui che avventava ragioni come non mi piace la cucina, rimarró a digiuno, lui proprio lui ha spazzolato via tutti i piatti. La goccia scava la pietra.

Il sabato si va ad un leaving party al solito pub, questa volta a ritornare in terra natale é il mio vicino di banco, mentre a partire per un altro team é anche il nostro manager, trasferito al piano di sotto a gestire un gruppo di tedeschi. Il tedesco ci confessa che noi italiani gli mancheremo. E noi non stentiamo a crederci.

Resto sempre in attesa dell'approvazione delle mie ferie, sognando di prendere uno spillo e fare riti voodoo con la persona che se ne dovrebbe occupare e non dá piú segnali di vita. Nell'attesa mi lascio gongolare dall'idea di allungare il viaggio di andata con un rapido pit stop parigino.

Se mi fanno perdere i biglietti economici che ho puntato da giorni, secondo me ci sono gli estremi per chiedere i danni morali.




10/10/08

11

I am proud of it

Domani é passato esattamente un anno dal giorno in cui siamo atterrati in Irlanda. L'11 ottobre dell'anno scorso sapevamo di avere una valigia e un ostello prenotato a Cork per una settimana, rigorosamente con wireless gratuito, cosi avremmo avuto il modo di decidere se spostarci e dove, o se rimanere e per fare cosa.

Se mi avessero detto che dopo un anno mi sarei trovata qui, sarei esplosa in una fragorosa risata. Ci siamo sempre posti termini vicini, del tipo restiamo per un paio di mesi, vabbé dai aspettiamo fino alla prossima primavera e okay facciamo le ferie estive e decidiamo.

Eccoci qui ad Ottobre con delle nuove vacanze di Natale in terra irlandese alle porte.

L'anno scorso abbiamo buttato l'albero e le luci. Inutile conservarli, tanto il prossimo Natale sicuramente non saremo qui. Sicuramente, sí sí. Chissá dove saremo, e guarda un po' il destino, siamo ancora qui.

Stasera andiamo a cena fuori, festeggiamo un anniversario con la terra Irlandese, ma lo festeggeremo con vino rosso, tanto per non smentirci, che di Guinness ci siam ben che riempiti le prime settimane, ma poi passata la novitá, si ritorna sempre al vero amore. Il vino, appunto.

Che cosa é successo in quest'anno? Abbiamo cambiato casa tre volte, passando dalla condivisione mista ad un bilocale claustrofobico per poi conquistare una cosa degna di essere chiamata appartamento. Abbiamo riso, pianto, ci siamo commossi e ci siamo incazzati. Abbiamo deciso di partire e abbiamo deciso di restare, abbiamo deciso di non decidere e di improvvisare.

Ma soprattutto, in questo anno in Irlanda, io non mi sono mai pentita per un solo giorno di aver mollato tutto, fatto una valigia e deciso di partire con Omo alla volta di una ipotetica convivenza non si sa in quali condizioni economiche - ambientali per affrontare la difficile sfida della costruzione di una vita totalmente nuova.

Non solo non mi sono mai pentita, ma é stata una delle sfide migliori della vita che potessi accettare.

I am proud of it.



08/10/08

12

Tanto pé parlá

Ho finito la terza serie di Desperate Housewives e sono rimasta con il broncio, come i bambini quando impedisci loro di vedere i cartoni animati.
Ho iniziato subito a chiedermi esiste una quarta serie? Se sí, quando potró comprarla? Wikipedia dice che esiste, ma io non ne ho visto traccia, né da Hmv, né da Virgin né al chioschetto degli hot dog. Mi costringeranno a prenderla a gratisse, se continuano a non venderla.Per una volta che volevo la collezione originale, sgrunt.

In compenso, ho trovato l'offertona: il mega pacco di tutte le serie di Sex and the City in un'unica collezione, con un cofanetto che fa molto Barbie. Che poi, a dirla tutta, Sex and the City é un pó una cagata, dai. Ogni volta tirano in ballo frasi come ma in una cittá come New York é mai possibile trovare l'amore vero e bla bla bla bla. Voglio dire, non é che quelle che scopano stanno solo a New York, eh. Per quel che ne so, si scopa pure a Castelluccio dei Sauri. Magari con meno stile e con scarpe da 30 euro invece che da 300 dollari, ma il concetto é quello.

Ho comprato una teglia piccola e rotonda e alta nella vaga speranza che un giorno mi venga voglia di fare un dolce. Se mai quel giorno arriverá, non mi bloccheró davanti all'assenza di una teglia idonea.

Ho fatto il risotto ai funghi con il riso Basmati, ero un pó incerta su queste mestolate di brodo che cadevano a pioggia sul Basmati, invece udite udite, é venuto niente male e me lo sono spazzolato via tutto. Se l' é spazzolato pure Omo, che guarda sempre al riso con aria di sufficienza, come se fosse il pasto da dare ai malati.

Ho comprato i peperoni, dato che quelli di due mesi fa li ho digeriti. Si accettano idee per cucinarli nella maniera meno letale possibile per il mio stomaco. E se non é possibile cucinarli in modo innocuo, allora che fiocchino proposte di ricette distruttive, purché soddisfino il palato. Sono aperta a qualsiasi versione del peperone. Se puó essere di aiuto, li ho gialli e rossi, niente verdi. É grave?

Ah, ho appena fatto richiesta di cancellare le mie ferie di Natale.
Presumibilmente, faró apparizione in Italia a Novembre.



06/10/08

11

Bloody monday

Lunedí mattino esco di casa alle 7 che é ancora buio. La fermata dell'autobus é dall'altro lato del fiume e mentre lo attraverso sento l'umiditá che mi entra nelle ossa, i brividi di freddo e di sonno che si mescolano e il mio sogno nel cassetto diventa tornare a letto. Devo ancora assaggiare la tisana ai frutti di bosco che ho comprato, a ben pensarci.

A pensarci ancora meglio, dovrei prendere molte altre decisioni, ma una bolla opaca di inedia sembra avvolgere questa terra. Aspetto una scossa di terremoto che smuova il cemento. Un tuono che faccia tanto rumore.

Ho incontrato Francesca che commentava qui sul blog, transitante a Cork per ammmore. Ho visto il serpente nell'acquario e le foto in cui il serpente mangia il topo. Ho capito che quando dico che mi piacciono gli animali sto generalizzando.

Ho voglia di andare al negozio vintage che c'é giú a casa, qui non c'é un negozio vintage, qui non ci sono molte cose, a dire il vero. Voglio fare un aperitivo, da quanto tempo non faccio un aperitivo, perché non esistono gli aperitivi e se aprissi un locale che fa aperitivi? No non voglio aprire un locale altrimenti dovrei stare qua a vita, voglio solo che un simile locale esista e che io possa usufruirne.

Ho le idee confuse.

Ho voglia di risotto, stasera faccio un risotto, zafferano e funghi, perché no.
I dolci non mi soddisfano. Tra un pezzo di torta al cioccolato e un pezzo di pizza, io sceglieró sempre la seconda. Ho ancora delle certezze nella vita.

Odio la gente che vaga per i corridoi a passo di lumaca e si piazza al centro impedendoti di sorpassare. Odio quelli che si mettono a chiaccherare sulla porta del bagno che li devi spingere per riuscire ad entrare.
Il lunedí mattina odio un po' tutti.

Perché a lavoro non accendono i riscaldamenti?
Ho freddo.



02/10/08

9

The big picture

Non posso prendere le ferie a Novembre, perché ho una richiesta in sospeso per Natale e quelle ferie me l'hanno congelate finché non si decide se me le concedono o no.

Meglio un uovo oggi o una gallina domani? Rinuncio a queste ferie e spero che me le diano a Natale, rischiando poi di trovarmi fottuta e di non farle né ora né dopo, oppure disdico la mia richiesta per Natale e mi ciuccio la mia settimana a Novembre. E poi a dicembre chi vivrá vedrá, che ne sai che poi comunque non mi viene l'influenza, coff coff.

Intanto, meeting ufficiale per annunciare, attenzione attenzione, che l'omicidio dei team italiani e spagnoli si compierá il mese prossimo, quando il nostro lavoro verrá dato in affidamento a vendor esterni, che diciamocelo chiaro, qua i mercati che contano sono inglese, francese e tedesco. Insomma, senza italo-spagnoli se po stá. Ovviamente non veniamo licenziati, ma veniamo trasferiti tutti appassionatamente sul mercato inglese. Come ben potete immaginare, questi piani europei vengono decisi negli USA. Mi iniziano a stare un pó sul cazzo questi USA, che fanno e disfanno i team in Europa guardando alla cartina di questo vecchio mondo. Forse dall'oltreoceano, é questo l'effetto che fa l'Europa: una zolletta di terra e ruderi non meglio identificata.

Life goes on, e come si conclude saggiamente, you have to look at the big picture. E guardiamo a stó grande disegno.

Intanto mi consolo sfornando lasagne con sfoglie Tesco e besciamella sotto le vesti di white sauce, un abbraccio sul divano e la confortante sensazione che sará quel che sará, chi lo sa, viviamo
day by day, ué ué.

Ore 16:00, 11 gradi, pioggia e vento cane.
Ho deciso, da domani passo ufficialmente al cappotto di lana, e sti cazzi che é solo Ottobre.