Il primo ricordo che ho riguarda me chiusa a chiave in bagno che afferra una lametta furtivamente e inizia a spelucchiarsi i polpacci. Non ricordo perchè mai sentivo di compiere un atto illegale e sentivo la necessità di nascondermi dalla famiglia mentre compivo il primo atto di un gesto che si sarebbe perpetuato ad libitum.
Il secondo ricordo che ho riguarda mia madre che mi dice che è una cazzata spelacchiarsi col rasoio che poi quei 3 peli che ho diventeranno 333 in due giorni e così via, per cui mi esorta a palesare questa mia voglia di estirpare i peli e prenotare una ceretta. Della prima ceretta ricordo un dolore lancinante e delle urla preistoriche. Mi dissero che quelle successive non avrebbero fatto così male, ma non mi fidai e decretai che il rasoio era indolore ed economico.
Poi dopo mesi i miei 3 peli diventarono 33333 per cui decido di sperimentare la crema depilatoria, non fa male, è un buon compromesso tra la lametta rude e la ceretta tortura. Il problema della crema è che puzza, mi sa di chimica e mi lascia sempre insoddisfatta.
Mia madre dopo qualche anno mi regala un Silkepil, che provo ad usare due volte e che diventa il mio acerrimo nemico. Ogni volta che lo passo sul corpo ho dei brividi al collo che mi sento svenire. Decido di riporlo in un cassetto del bagno, dove resta finchè non verrà volontariamente abbandonato al primo trasloco.
Tutti questi fallimenti e la proliferazione dei peli indotta dal rasoio mi fanno rivalutare la ceretta e ritorno dall'estetista a sottopormi alla tortura. Ammetto che fa meno male della prima volta e che dà estrema soddisfazione alla fine, regalandomi un effetto atleta glabro che mi ha sempre messo di buon umore facendomi sentire sexy a prescindere.
Il problema della ceretta è che devi aspettare che i peli ricrescano prima di farla e la pazienza e la tolleranza del pelo si assottigliano così tanto che tra una ceretta e l'altra commetto il peccato del rasoio infilandomi in un circolo vizioso che mi accompagna per anni.
Solo di recente ho fatto voto di non slamettare piu e di seguire la religione monoteista della ceretta, che dopo anni di strappi fa un dolore quasi impercettibile fatta eccezione per l'inguine, parte del corpo che tuttora appena mi viene toccata mi fa venire voglia di lapidare l'estetista e vederla soffrire finchè non mi chiede scusa in ginocchio, offrendomi in regalo un anno di cerette gratis come segno del suo pentimento.
Ora, mi chiedo quanto passerà finchè arriverà di nuovo il giorno in cui in un attimo di non lucidità prenderò la lametta e in due minuti farà fuori di nuovo tutto, entrando nella vecchia dipendenza.
Intanto, devo ammettere che piu di 15 anni fa mia madre aveva pienamente ragione, ma in piena fase pubertà ero così concentrata su me stessa che non avrei mai pensato che accettare un consiglio sarebbe stato utile e fruttuoso e appropriato.
Ci ho messo 15 anni, ma ci sono arrivata da sola.
Voi avete trovato il karma della depilazione?
Il secondo ricordo che ho riguarda mia madre che mi dice che è una cazzata spelacchiarsi col rasoio che poi quei 3 peli che ho diventeranno 333 in due giorni e così via, per cui mi esorta a palesare questa mia voglia di estirpare i peli e prenotare una ceretta. Della prima ceretta ricordo un dolore lancinante e delle urla preistoriche. Mi dissero che quelle successive non avrebbero fatto così male, ma non mi fidai e decretai che il rasoio era indolore ed economico.
Poi dopo mesi i miei 3 peli diventarono 33333 per cui decido di sperimentare la crema depilatoria, non fa male, è un buon compromesso tra la lametta rude e la ceretta tortura. Il problema della crema è che puzza, mi sa di chimica e mi lascia sempre insoddisfatta.
Mia madre dopo qualche anno mi regala un Silkepil, che provo ad usare due volte e che diventa il mio acerrimo nemico. Ogni volta che lo passo sul corpo ho dei brividi al collo che mi sento svenire. Decido di riporlo in un cassetto del bagno, dove resta finchè non verrà volontariamente abbandonato al primo trasloco.
Tutti questi fallimenti e la proliferazione dei peli indotta dal rasoio mi fanno rivalutare la ceretta e ritorno dall'estetista a sottopormi alla tortura. Ammetto che fa meno male della prima volta e che dà estrema soddisfazione alla fine, regalandomi un effetto atleta glabro che mi ha sempre messo di buon umore facendomi sentire sexy a prescindere.
Il problema della ceretta è che devi aspettare che i peli ricrescano prima di farla e la pazienza e la tolleranza del pelo si assottigliano così tanto che tra una ceretta e l'altra commetto il peccato del rasoio infilandomi in un circolo vizioso che mi accompagna per anni.
Solo di recente ho fatto voto di non slamettare piu e di seguire la religione monoteista della ceretta, che dopo anni di strappi fa un dolore quasi impercettibile fatta eccezione per l'inguine, parte del corpo che tuttora appena mi viene toccata mi fa venire voglia di lapidare l'estetista e vederla soffrire finchè non mi chiede scusa in ginocchio, offrendomi in regalo un anno di cerette gratis come segno del suo pentimento.
Ora, mi chiedo quanto passerà finchè arriverà di nuovo il giorno in cui in un attimo di non lucidità prenderò la lametta e in due minuti farà fuori di nuovo tutto, entrando nella vecchia dipendenza.
Intanto, devo ammettere che piu di 15 anni fa mia madre aveva pienamente ragione, ma in piena fase pubertà ero così concentrata su me stessa che non avrei mai pensato che accettare un consiglio sarebbe stato utile e fruttuoso e appropriato.
Ci ho messo 15 anni, ma ci sono arrivata da sola.
Voi avete trovato il karma della depilazione?