22/12/08

11

So this is Xmas

Vivere in una mansarda vuol dire stare sempre ben attenti a dove si mette la testa. Si impara la moderazione, niente salti improvvisi dal divano, ma solo leggeri scostamenti della testa per esprimere gioia.

Durante la nostra assenza, la stanza di Omo si è trasformata in un monolocale ben fornito. Voglio dire, si è dotata di un cesso e di un cucinino ed ha acquisito una nuova parte in cui non solo si può camminare a testa alta, ma si può anche saltare senza alcun rischio di spappolarsi il cranio sul soffitto.

Per sistemare questo monolocale abbiamo perso all'incirca una settimana, tra visite deliranti ad Ikea e dubbi amletici sulla disposizione zona notte zona cazzeggio zona giorno che dopo svariati tentativi hanno trovato una soluzione per sfinimento fisico.

Si dice che la casa sia lo specchio di chi ci vive: se in circa 30 metri quadri sguazzano due portatili, due desktop, un wii, una xbox, una playstation3, un lcd a 37 pollici, amplificatori, subwoofer, 4 casse, stampante, hard disk di rete, router, etc etc, a viverci probabilmente ci sono due coraggiosi.

Quando dirò che sono povera e senza lavoro, sbatteteci al muro e metteteci in vendita su ebay.

La zona del mio Imac l'ho collocata nell'unico angolo della stanza che era rimasto libero: ovviamente quello basso, ma basso basso che devo camminare in ginocchio sui ceci. Ho comprato tutta una serie di cose basse basse, un tavolino per appoggiare il mac, un telo da mettere sotto il mio culo, cuscini da mettermi intorno, un pouf a tartaruga da incollarmi sulla schiena. Insomma, l'ho reso un rifugio per nani.

Sono sorridente al pensiero che a me sembra che ci sia troppo sole per essere Dicembre, per essere Natale. In questo mese io la luce me la sento dentro.


13/12/08

3

Una sera tipica

Un venerdì sera tra amiche si trasforma in uno scoppio di adolescenza di ritorno. I bicchieri di Nero d'Avola a cena irrigano discorsi pulp su animali sgozzati e maiali sacri finchè ci dirigiamo in un locale da cui viene così tanta voglia di scappare che si finisce per infilarsi in tre in una macchina vintage biposto.
In questo strano stato di Tetris le tre donne gracchianti dalle risate arrivano in una festa in un paese vicino, festa che si rivela essere dedicata ai giovani avvocati della provincia, ovvero giovani infighettati di tutto punto che sorseggiano cocktail su divani bianchi pieni di noia e bionde finte che si tengono in bilico su spacchi pronunciati e tacchi a super spillo.
Dopo un rapido giro decidiamo di rinfilarci in tre nella solita macchina biposto e tornare ridenti al nostro paese dove finiremo al solito pub cercando di evitare i cicchetti offerti al bancone in un momento dei tanti di euforia dello staff.
Finiamo la serata a congelarci fumando e discutendo di partenze e ritorni, di coraggio nel partire e di coraggio nel restare, di paura di andare e paura di non andare. Alla fine, eroicamente in tre sulla biposto ritorniamo a casa.
Mi infilo un pigiama di pile trovato qui per casa, mi schianto sul letto e mi rendo conto che la capa gira e che forse non ho schivato abbastanza cicchetti. Ohibò.
Ripenso alla serata e rido, poi nel letto mi rigiro e mi manca Omo.
Adoro addormentarmi sapendo che lui è accanto a me.


11/12/08

11

Il mio ritorno

Tutti mi chiedono se sono tornata "definitivamente". Che cosa vuol dire "definitivamente", volete che mi inginocchi sulla bandiera e giuri solennemente che non lascero mai più l'Italia? Basti a tutti l'evidenza, sono tornata. Io credo che sia sufficiente, per me lo è. Mi fanno paura i paletti e le proclamazioni di per sempre.
Esercito il suggerimento di Brezny prima ancora di leggerlo, il silenzio terapeutico del nulla assoluto. E' questa la mia cura per la prima settimana di rientro. Dormo di pomeriggio, mi trascino per casa, mi faccio trascinare da mio nipote in giochi improbabili e prendo un bicchiere di vino con le amiche del paese per brindare.
A che brindiamo?
Al libero abritrio, al coraggio delle scelte, al passato da ricordare e ad un futuro tutto ancora da immaginare.
Non credo di essermi resa conto di essere tornata "definitivamente". Penso ai luoghi, alle persone e ai tragitti dell'Irlanda come se fossero ancora il presente. Oggi mi sono arrivati due pacchi che ho inviato dalla casa irlandese. Vederli qui, su questo pavimento del Sud, mi ha fatto venire un colpo allo stomaco.
Ho pensato al momento in cui li stavamo impacchettando, alla nostra casa, al cammino per arrivare al Post office e ho capito che sì, io sono tornata e che queste non sono le mie vacanze, questo è il mio ritorno. In effetti credo di essere ancora un po' confusa.
Piove tanto anche qui e devo ammettere che la pioggia non mi stizzisce più come un tempo.
Come si cambia.


08/12/08

14

Telegramma

Aer Lingus fa il solito ritardo, ma ci fa arrivare puntuali.
Incredulità, confusione, familiarità.
Qualcuno parla in italiano, io mi volto con stupore, ma di che mi stupisco.
Sono arrivata in italia, appunto.

Le parole all'aereoporto rimbombano forti nella testa.
Le capisco tutte anche se non voglio, è questa la dannazione del madrelingua.

C'è il sole in Italia e io esco fuori senza giacca.
Vado verso Sud per abbracciare la famigghia, settimana prossima si rientra nella Capitale.

Scrivo, non appena riprenderò fiato.



28/11/08

14

Proprio io

Per l'ultimo giorno di lavoro volevo fare una torta ricotta e cioccolato. Poi nella smania di fare una torta più grande del previsto ho finito la ricotta e il cioccolato. Così ho portato a lavoro una torta con retrogusto di ricotta e una pallina di cioccolato ogni metro cubo. Ho avuto il biglietto di saluti con tanti good luck and all the best for the future.

E mentre saltello sul ponte con sciarpa di pile rubata ad Omo e il mio cappotto bianco zozzo e le mani che pizzicano per il freddo io la sento nell'aria la libertà. La libertà di scelta, un orgasmo per l'anima.

Domani abbiamo organizzato un leaving party a casa, nonostante le titubanze di Omo nell'invitare 20 persone da noi perchè non ci stiamo fisicamente, la sua proposta di incontrarci tutti al Pub si è eclissata davanti alla mia sottile tenacia. Alla fine mi ha fatto fare come volevo, così mi è presa la mano negli inviti e ne ho aggiunto anche qualcuno in più. Grazie, Omo. (lo adoro anche per questo, perchè sa cedere per farmi sorridere e per riderne insieme).

Non ho la più pallida idea di cosa preparare per 20 persone ma spero di cavarmela con affettati, bruschette e vino. Sono ottimista, si vede.

Oggi sorrido da sola, oggi mi coccolo sul divano a guardare film già visti, a lavare oggetti già venduti che aspettano di essere consegnati, a fare foto e liste di altre cose da vendere, a mettere giù elenchi di cose da comprare per la festa di domani.

Oggi faccio una doccia quasi bollente e asciugo i capelli senza spazzola, mi rialzo che sembro un misto tra un leone e un'aborigena, mi guardo allo specchio e rido da sola.

Oggi mi sento proprio io.



25/11/08

15

Ick ick

La visita di gruppo domenicale alla distilleria del Jameson é stata accompagnata, manco a dirlo, dall'assaggio gratuito di whisky. L'eroismo di Omo nel chiedere alle due del pomeriggio un whisky on the rocks in un lungo e capiente bicchiere da ingurgitare subito dopo un hamburger con bacon ha provocato un evento memorabile.

Si parla di un fenomeno apparentemente innocuo, che se dura troppo a lungo, puó distruggere un uomo, ma anche due, se questi due umani vivono insieme. Signori e signore, fate un applauso ad un singhiozzo stabilitosi nel corpo del mio uomo per 48 ore di fila. Non un singhiozzo discreto, di quelli che fai un ick ogni mezz'ora, ma piuttosto un singhiozzo invadente e irritante. Di quelli che non riesci a portare termine una frase, per intenderci.

Dopo una serata a far provare ad Omo tutti i rimedi della nonna tipo dai su bevi bevi senza respirare, tappati il naso, mettiti con la testa tra le spalle, fai una giravolta, falla un'altra volta, il giorno dopo Omo arriva a lavoro che ha ancora il singhiozzo. Efficacissimi i miei rimedi.

Singhiozzando é sceso nell'ufficio medico, dove le infermiere, dopo le grasse risate di rito, gli hanno preso appuntamento con il medico. Davanti all'ignoto, meglio scalare ad un livello superiore, si saranno dette.

Dopo una pausa ingannevole di due ore Omo mi chiama esultando per la dipartita del singhiozzo e decide di non andare dal medico, anche perché cosa vuoi che faccia il medico per il singhiozzo? Ritorna a casa vincitore fino alla cena dopo la quale ricomincia a singhiozzare a ritmo heavy metal, tanto é vero che alle 2:30 del mattino, dopo mezz'ora di salti nel letto al ritmo di ick ick, decidiamo di spostarci sul divano per continuare la danza insonne.

Mi arrendo, torno a letto quando mi rendo conto di essere assolutamente inutile alla causa. Stamattina, dopo 48 ore, il signor singhiozzo é passato.

Ieri sera mentre mi rotolavo nel letto e sentivo il sottofondo di ick dal salone, mi sono ricordata che qualche mese fa sulla rete irlandese ho visto un servizio speciale su una tizia americana che continuava a fare il singhiozzo da 20 anni e nessun luminare era stato in grado di farglielo passare. Infatti mentre la intervistavano io non capivo un tubo perché faceva ick ick ogni secondo.

Ovviamente ho condiviso con Omo questa informazione nella speranza di sdrammatizzare.
Se omo fosse stato una donna (traduzione: se al posto suo ci fossi stata io) avrebbe pensato o mio dio sta capitando anche a me e avrebbe dipinto foschi scenari di emarginazione sociale per il resto della propria vita. Per fortuna io sono eterosessuale e sto con Omo che essendo un omo appunto si é fatto quattro risate.

Il capro espiatorio é stato individuato nel Jameson, ovviamente.

Sto cazzo di Jameson, é la prima e l'ultima volta che lo bevo. (lui)
Maddai amore, mica é stato il Jameson, sará stata una sfortunata coincidenza di eventi. Non é che tutti quelli che bevono il Jameson c'hanno il singhiozzo per due giorni, no?(lei)
Si, ma quella della distilleria ha detto che questo whisky era senza additivi e vedi il risultato. Ma dico io, additivi, non additivi, basta con queste cazzate. E metteteceli sti additivi. (lui)

Chissá se anche quella americana del servizio in Tv aveva bevuto il Jameson.
Ick.

Questo blog si sta elevando a livelli culturali ed intellettuali mai raggiunti prima.



21/11/08

13

Kill you later

A testimonianza dello stato di degrado a cui é arrivata la mia scatola cranica.

Mi rimbalza addosso una rogna, uno di quei casi che i precedenti colleghi hanno cercato di affibbiarsi reciprocamente, nel riuscito tentativo di sparire dalla circolazione e riemergere quando la patata bollente era piombata sulla scrivania di qualcun altro.

Ovviamente la patata alla fine rimbalza anche su di me e mentre parlo con il cliente capisco perché i precedenti colleghi si sono dati alla macchia. In un impeto di pena decido di occuparmi della rogna e anche se non so da dove partire, mi lancio in un tentativo disperato di rassicurare il mio cliente dicendogli che mi prenderó del tempo per leggermi bene tutto e lo richiameró per vedere come possiamo risolvere.

Non calcolando i lapsus freudiani, ho fatto la gaffe dell'anno.

- Let me research the issue and i will kill you later.
What?
(Silenzio)
- Oh my God, i'm sorry, i will call you later, i am not gonna kill you, of course.
Are you sure? (ironico)
- Yes, i am.

Quando il mio cervello sta fondendo, divento dislessica. E' un modo molto elegante che ha il mio corpo per dirmi che vuole andare in vacanza.

Buon weekend a tout le monde.


19/11/08

12

Del perché le agenzie immobiliari devono sparire

La consolazione é pensare che everywhere is home, che non é che ci si prende inculate soltanto da noi, che certe cose vanno nello stesso modo ovunque. O almeno vanno nello stesso modo anche qui in Irlanda. Nello specifico, si parla di agenzie immobiliari, una categoria la cui esistenza annullerei se potessi e sulle cui ceneri ballerei a ritmo di samba. (sul chi abbia avuto la malsana idea di creare questi sciacalli di intermediari magari ci soffermeremo in una lezione a parte).

Il 6 Novembre mi recavo con Omo a varcare la soglia di questa elegante agenzia anche detta ERA DOWNEY MCCHARTY e incontravo la sciacquetta bionda che si stava spinzettando le sopracciglia dietro al desk. Mi permettevo di interromperla per darle notizia che eravamo lí per dare il preavviso di un mese per lasciare la casa, lei prendeva tutte le informazioni e diceva okay, no problem, ti chiamo dopo aver chiamato il padrone di casa per darti conferma.

Passa una settimana e della chiamata di sciacquetta nessuna traccia. Per cui il 12 Novembre io e Omo varchiamo di nuovo la soglia di quest' agenzia dove ritroviamo la schiacquetta bionda. In modo molto diplomatico le ricordo che é una settimana che sto aspettando la sua chiamata e che vorrei avere conferma che posso smuovere le chiappe da quella casa l'8 dicembre senza che questo abbia effetto sulla mia caparra. Con uno sguardo sempre piú intelligente, la biondina mi rassicura che non c'é nessun problema.

Ieri ricevo un laconico messaggio in segreteria dalla sciacquetta che mi dice che IO devo contattare il proprietario il cui numero di telefono mi svela solo ora. Chiamo il proprietario che mi dice che lui non aveva avuto alcuna notizia del nostro preavviso e che pertanto il nostro preavviso parte da oggi. Per cui, se molliamo prima, faccio ciao ciao con la manina a 400 euro della caparra.

Tenendo conto che ho prenotato un volo di ritorno per il 7 dicembre e che non saprei cosa farmene della casa fino al 19, la conclusione é che domani vado in agenzia e sbrano la biondina.

Avrá la cosa alcun effetto? Riavró i miei soldi? Probabilmente no, ma a faró tutto il possibile per provocarle un esaurimento nervoso. Infatti domani vado qui a chiedere aiuto.

Io odio le agenzie immobiliari, che sia messo a verbale.




17/11/08

17

Voglio le lenti!

In Irlanda non puoi entrare da un ottico o peggio ancora in un supermercato, arraffare le tue lenti a contatto e andare via. Come lo so? Perché cosí mi é stato riferito dall'ottico da cui mi ha spedito la grande azienda per rifarmi gli occhiali. Non posso chiedere le lenti a contatto se non faccio una visita che mi costerá tot euro, visita che certifica che io posso portare le lenti.

Ma io porto le lenti da 12 anni, il test l'ho fatto la prima volta e basta.
Puoi chiedere al tuo ottico di mandarci questo certificato che vale un anno.
Io non ce l'ho questo certificato, non esiste, non me l'ha mai chiesto nessuno.
E allora devi fare una visita, avere il certificato e poi ordinare le lenti.
Va bene, arrivederci.

Mi sembra una stronzata, mi oppongo.
Driiiin.
Mami, mi fai un favorissimo? Mi dovresti inviare due paia di lenti a contatto in un pacchettino che qui ci vuole la ricetta dell'ottico etc etc.

Due giorni dopo a lavoro ricevo la mail che é arrivato un pacco per me e che tale pacco mi attende all'ufficio spedizioni. Arrivo, do il mio badge e mi chiedono con che corriere é arrivato. Non ne ho idea, per cui sparo il primo che mi viene in mente, DHL.
No.
Allora non lo so.
La tipa mi guarda con aria scocciata, apre una piramide di fogli, trova il mio pacco e si fa per abbassare a prendere questo coso dalle proporzioni gigantesche. Dallo sforzo che fa deduco sia pesante. Cerco di evitarle una fatica inutile, faccio la brillante, le dico che magari c é un errore, io sto aspettando una bustina piccina picció.
Me lo sbatte sul tavolo e grugnisce no, qui c'é il tuo nome.

Mi porto questo fardello per due piani e mando un sms alla mamma chiedendole invano spiegazioni sull'evoluzione da bustina con lenti a contatto a fardello di 15 chili.
Mi dice é una sorpresa.
Su questo non c'é dubbio.

Torno a casa impaziente, scarto il pacco e trovo le mie lenti a contatto sommerse da pezzi imponenti di parmigiano, speck e prosciutto che giocano con scamorza e provolone.
Un paradiso culinario che trova la sua apoteosi alla vista delle bottigliette d'olio d'oliva denso denso arrivato dritto dal frantoio. I love you, Mum.

Io me lo sentivo che quella visita dall'ottico non andava fatta mica.


13/11/08

6

My Big Bang

La saggia nonna dice che "la coda é la piú dura a scorticare" e infatti queste ultime settimane di lavoro che ho davanti mi sembrano secoli da cavalcare. Dopo la disfatta del team italiano sono stata riaccorpata agli english e sono ritornati tutti i cazzi e i mazzi degli amici della regina. Oh, per caritá sono gentilissimi, un trionfo di thank you e smancerie, ma sono di una pesantezza intriseca difficile da scollare.

Sciroccata, do you prefer the english or the italian customers?
The italian ones, cause they are less demanding.
Really?
Yes.
Ah. (faccia delusa, perché gli stranieri sono abituati a sentire gli italiani lamentarsi dei propri connazionali).

Ho un curriculum aggiornatissimo in Inglese, ma ho un curriculum non aggiornato in Italiano. Ho risposto ad alcune offerte di lavoro italiane inviando il mio cv inglese, perché in questi giorni non ho tempo per tradurlo. In effetti in questi giorni non ho tempo per fare nulla.

Ho la vaga sensazione che verrá cestinato seduta stante finché non lo traduco.
Magari dovrei evitare di inviarlo finché non lo aggiorno in italiano, altrimenti verró segnalata come spammer e non mi assumerá mai piú nessuno. Le aziende hanno una black list di candidati?

La testa mi esploderá per sovraccarico di informazioni che sto accumulando. La mia testa é una immensa To do list.

Sará il mio Big Bang personale, l'inizio di un nuovo mondo.




09/11/08

14

Bring some food

La festa organizzata dai francesi è stata un incubo. Una casa popolata di francesi che parlano in francese ed io, Omo e amico italiano abbandonati a noi stessi. Ci siamo attaccati alla boccia di vino a sopportare il borbottìo dei francofoni chiedendoci che cazzo hanno invitato a fare italiani se poi parlano tra di loro in un crepitare di suoni striduli e poco percettibili. Come se non bastasse, la mail di invito alla festa recitava "bring some drink and food". Io l'ho presa alla lettera, per cui ho portato vino e una ciotola gigante di pasta fredda. Solo io l'ho presa alla lettera, tant'è vero che su 20 persone arrivate, quella ciotola era l'unica cosa da mangiare. Quanto mi stavano sulle palle quando li ho visti azzannare la pasta dopo che non mi hanno neanche rivolto una parola in inglese per tutta la serata.

Dei francesi se ne era già discusso in tempi Erasmus, ormai ho capito che presi singolarmente possono risultare simpatici, in gruppo è meglio evitarli. Sì, mi fanno schifo le generalizzazioni e non si può fare di tutta l'erba un fascio, ma tant'è.

Dopo esserci rovinati il venerdì sera abbiamo preso la saggia decisione di preservare il sabato sera, per cui era prevista la festa di compleanno di una di codeste donzelle d'oltralpe. Con uno sguardo di intesa, io e Omo ci siamo guardati in modo molto chic
dicendoci col cazzo che ci andiamo.

Continua a piovere e mentre la pioggia bagna la finestra, ci rifugiamo sul divanone a giocare ai pupazzetti di pezza. Little Big Planet è semplicemente adorabile.



07/11/08

7

Anf anf

Che casino.
La casa da lasciare, la caparra da riavere, la tv le casse la bici da vendere, il gas la luce internet da staccare, il conto da lasciare aperto, l'exit interview da sostenere, i pacchi da inviare, i moduli di tasse da compilare.
Uno si illude di essere leggero, svolazzare da un posto all'altro con le sue ali colorate e invece poi si ritrova pieno di fogli e moduli da firmare, oggetti da non sapere se vendere, lasciare o portare. Uno si illude che ci sará tempo per fare tutto ma sa giá che si ritroverá gli ultimi giorni con i capelli verdi e le cellule invase da isteria.

Peró, sono contenta.

Non é che mi preoccupi molto di perire di fame in Italia, che sembra essere l'ansia comune. Non che stia tornando perché pensi di poter migliorare la mia condizione socio economica, ovviamente no. Non che sarei disposta a rimanere in patria a costo della povertá (quella vera) e della disoccupazione.
Evidentemente no.

Sono semplicemente una persona che ha guardato il cielo ha fatto un sorriso consapevole e ha detto qui ho finito. Torno con la curiositá, la voglia di provare e la serenitá addosso che mi avvolge come un mantello rosso di velluto. Se non funziona, non staró certo a piangermi addosso e ad elemosinare ai bordi delle strade per un euro.

Quello che mi attende, l'ignoto, non é motivo di ansia, ma di inspiegabile, genuina allegria. Quello che mi attende é anche una montagna di piatti e pentole da lavare utilizzati per la teglia di cannelloni di ieri sera.
Questo sí che é motivo di ansia.

Tra l'altro stasera entro alle 9 devo anche portare da bere e da mangiare ad una festa con colleghi francesi. Considerato che arrivo a casa alle 8, devo andare a fare la spesa, lavare i piatti, farmi la doccia e vestirmi...
Io l'ho giá detto, piú di una pasta fredda non ce la faccio.



04/11/08

9

L'albero

Bustine di paracetamolo sciolto in acqua bollente con puzza di limone hanno risolto poco il dramma tosse e rincoglionimento generale. Con mia grande fortuna, mi ammalo poco prima di dare le dimissioni e vengo a sapere che nell'ultimo mese di lavoro, se ti ammali non vieni pagato. Perché mai? Sindacalmente non mi sembra una politica molto friendly, ma me ne fotto. Voglio dire se proprio sto male rimango a casa a prescindere.

In compenso scopro ora che il mio ammontare delle ferie equivale all'incirca a 9 giorni lavorativi, che mi verranno monetizzati nell'ultima busta paga. Questa é cosa buona e giusta. Stavo quasi pensando di andare in vacanza con i soldi delle ferie che non ho preso. Sognavo un last last minute invernale in un posto caldo caldo, per ripagarmi di un'estate praticamente non vissuta. Quanto mi ci vorrebbe una settimana sdraiata stile geco con i libri e il sole in faccia e senza maglioni, sciarpe e cappelli tutto intorno.

Anche perché secondo me a stare tutto l'anno senza sole si diventa piú brutti, secchi, pallidi e denutriti. Infatti, é una settimana che ho tutta la pelle secca che grida acqua acqua, io bevo, ma la pelle rimane secca.

Tra l'altro é qualche giorno che a casa abbiamo amici immaginari che fanno sparire la roba.

Ieri sera mi accingevo a fare una piadina contando sulla mortadella ancora imballata, apro il frigo e udite udite la mortadella é sparita. Dico come é possibile, guardo Omo con aria da detective e gli chiedo sei sicuro che non l'hai aperta tu, mangiata e finita senza rendertene conto? Mi dice no no. Gli credo e rimaniamo davanti al frigo a contemplare il vuoto lasciato dalla mortadella.

Stamattina, altro mistero, vado per prendere dal solito posto la crema idratante Avene, unico acquisto di un certo rilievo che faccio in ambito cosmesi appunto perché
con mio grande stupore é una crema che idrata davvero e il tubo di crema non c'é piú. Sparito. Cercato in bagno, in camera, in camera due, nell'ingresso, in cucina, niente. La crema Avene e la mortadella hanno organizzato una fuga insieme.

Oggi, altra lezione di Yoga.
Ormai riesco quasi a stare ferma nella posizione dell'albero senza sembrare una ubriaca barcollante.



01/11/08

12

Halloween, parliamone

Quello che dell'Irlanda non sono mai riuscita a capire fino in fondo sono i contrasti. Com'è che un Paese tanto civile e moderno per tanti aspetti si trasformi in in un feccia country per tanti altri, questo rimarrà un punto interrogativo che mi porterò dietro.

Il 31 ottobre, finalmente giunta al venerdì alle 19, ora in cui posso fare ciao ciao con la manina ad una lunga settimana, mi reco saltellante e congelata alla fermata dell'autobus. Un'ora e un quarto dopo, con 20 persone in fila con me, l'autobus non si è ancora degnato di apparire. E di fatto, non passerà fino al giorno dopo.

Dopo che i nostri piedi erano atrofizzati e l'attesa vana, in quattro superstiti chiamiamo un taxi che ci spiega che no che l'autobus non passa il 31, perchè se passa cercheranno di bruciarlo. Che simpatici scherzi, quelli di Halloween. Ma non era dolcetto o scherzetto? No, eh.

Ora, in un paese civile o presunto tale, se qualcuno ogni anno puntualmente cerca di bruciare un mezzo di trasporto pubblico, si fa in modo che quel qualcuno non lo faccia piu. Qui a quanto pare la soluzione al problema è interrompere un servizio pubblico senza avvisare un cazzo di nessuno. Rimango alquanto perplessa.

Comunque, mi sono girate le eliche perchè ero già raffreddatissima e dopo un'ora al gelo il mio catarro si è triplicato, tanto che il week end sono condannata a passarlo con paracetamolo e fazzoletti a fiumi. Non che me ne sia fregato mai qualcosa di Halloween, per intenderci.

Tra l'altro Halloween quando io ero ancora una giovincella che andava a scuola con lo zaino Invicta, non mi ricordo che nessuno se lo fosse mai cagato.

Ah, gli effetti della globalizzazione.


29/10/08

12

Fidarmi di me

Cammino per i corridoi dando notizia della mia lettera di dimissioni e mi rendo conto che da inguaribile piagnona come sono, so già che verserò lacrimoni e ingoierò singhiozzi l'ultimo giorno che correrò alla scrivania per non fare neanche un minuto di ritardo. Fumerò l'ultima sigaretta nel terrazzo dove il vento soffia impietoso e ricorderò tutte le chiacchere e le lamentele fatte sotto la pioggia con il caffè annacquato che sotto la pioggia continua ad annacquarsi e non finisce mai e siccome non finisce continui a parlare e sai che c'è il rischio di indulgere nella tentazione doppietta.

Cerco di immaginarmi piena di valigie di nuovo, con pacchi e pacconi da spedire, con roba da vendere e roba da regalare, abbracci da dare e ultimi sorrisi da dispensare. Mi guardo indietro e di nuovo, ancora una volta, mi rendo conto di quanto io sia cresciuta. A volte, a guardarmi così, mi commuovo, per la sicurezza e l'ottimismo che mi avvolge nel prendere scelte basate sul presente che influenzeranno il futuro in modi che ancora non mi sono chiari. Mi commuovo, così, pensando a quanto è bella una vita che viene vissuta.

Mia madre mi ha chiesto come hai maturato la tua decisione? Mi ha spiazzato. Ho mille cose in testa e nel cuore, ma non riesco a dirle.

Ora voglio solo fidarmi di me e di quello che sento.
Assecondare quel groviglio di sentimenti che è la mia anima.



4

In due righe

Ho dato la lettera di dimissioni.
Ho prenotato il volo di ritorno.
Prevedo un Natale in panciolle prima di rimettermi in moto.

Che farai, dove andrai?
Rimandata ogni decisione a Gennaio 2009.



26/10/08

7

Jazz time

Venerdì sera tavolata italiana di ex colleghi ex vicini di banco ex qualsiasi cosa. Si rinuncia alla pizza e si opta per il thailandese dove dopo aver assaggiato quella salsa a base di latte di cocco e due miliardi di spezie, credo che passerò il mio prossimo mese a cercare di riprodurla senza successo. La serata si conclude a base di rum e coca al pub nel vicoletto che siccome ha le lampade riscaldanti fuori riscuote molto successo.

E poi anche qui, di tanto in tanto, succede qualcosa.
Se avevate intenzione di venire Cork, avete appena mancato il migliore week end dell'anno. Tsè.

Dopo aver perso mezza giornata sulla pioggia a cercare di piazzare in un B&B compaesani in terra irlandese, finalmente ci si può fare una doccia e andare ad ascoltare jazz rigorosamente con una Guinness, almeno durante il festival sponsorizzato, e che cazz.

Mi sono responsabilizzata: ho cambiato l'ora da sola, senza cadere dalle nuvole come ogni anno.

Ah, la saggezza della maturità.



22/10/08

11

Namasté

Sono stanca, tanto stanca che ardevo all'idea di prendermi le ferie quanto prima per tornare a inspirare ed espirare. Il manager che verrá, quello che non sopporta nessuno, ha detto no. Non mi ha sorpreso, perché é il tipo di persona che dice no se dire sí comporta che lui debba muovere un dito a riguardo. Da lí mi sono illuminata e ho capito che quella era una gocciolina sul vaso traboccante, che avrei voluto mollare tutto, fare Natale a casa e poi decidere che cosa fare della mia vita viaggiando in una bolla sospesa nell'aria. Boing, boing.

Poi da cosa nasce cosa, noi si era fatto comunque del casino per le ferie non date e la manager olandese, una santa donna che potrebbe essere la mamma adottiva di tutti, é andata dal capo dei capi e ha detto trova una settimana in cui questi due possono andare in ferie. Ora la settimana potrebbe uscire intorno all' 8 Dicembre, che mi sembra una data surreale. Questo segno di estremo interesse da parte di qualcuno cade su di me come un blocco che mi frena. Tutto sembra piú umano, mi fermo e mi dico che questo non é il momento di decisioni lucide, questa é solo stanchezza.

Ieri ho fatto lezione di Yoga e mentre ero con i piedi fissati al muro impegnata a percepire la posizione del mio corpo nello spazio, mi chiedevo dovremmo andare, dovremmo restare, che cosa dovremmo fare? Omo mi ha aspettato a casa sperando in una mia illuminazione, chiedendomi se dopo la lezione avessi preso una decisione. A parte sbranarmi il salmone e le cozze che mi hai preparato, effettivamente no, non ho preso nessuna decisione.

Per inciso, la mia idea di Yoga di pagare per stendersi sul materassino, rilassarsi e rischiare di addormentarsi si é rivelata falsa: ho constatato con piacere che mi sono quasi spezzata le braccia e i pettorali per espandere il mio petto verso il mondo.

La decisione é rimandata a data da destinarsi.
Inspiro, espiro e Namasté a tutti.



20/10/08

8

The socks winner

Il week end ci ha visti crollare come bradipi di venerdí sera, a seguito di una settimana di lavoro con levataccia prima delle sette. Ho una certa etá, ormai, nun reggo piú come un tempo. Il sabato passa con una spedizione punitiva al Lidl che ci vede tornare carichi di buste e di mortadelle, parmigiani et similia e si conclude al pub con amici e rum e coca. La domenica si assiste in casa di un romanista alla partita che vede, con mia grande goduria, l'Inter metterne 4 in porta e noi tramortiti dal menu di Four Star Pizza che prevede pizza, garlic bread, chicken dippers e potato wedges. Praticamente una roba che digerisci la settimana dopo.

Ad alleggerire il Lunedí arriva l'Happy Socks Day, una competition lavorativa interna in cui vince ad elezione democratica chi ha il calzino piú felicemente bello. Inutile dire che sfoggiando la mia ranocchia, non potevo che stravincere.






Buon inizio settimana a tutti!



16/10/08

12

Tempo al tempo

Avere un cappotto bianco é molto bello, per i tre giorni in cui rimane bianco. Dopo di ché, ti accorgi di avere semplicemente un cappotto bianco sporco. Se aggiungiamo tutti i bottoni sfusi che vagano per casa in attesa di riunirsi ai loro amati pantaloni, risulta chiaro che la sezione sarta-lavandaia in casa é in preda ad un vuoto di potere. Sospetto che con un colpo di Stato dovró reimpossessarmi del ruolo. Sará durissima, troveró molti oppositori.

Ho scoperto che qui ogni ottobre si fa una annual review e che fanno aggiustamenti allo stipendio, in soldoni sono 800 euro in piú all'anno, che al mese saranno, toh, 70 euro, ma che comunque buttali via. Non si butta gniente proprio, no no.

Io comunque mi sono stufata di lavorare e quasi quasi vorrei fare Natale a casa con il panettone e le scorpelle, ma ho cancellato le ferie di Natale e ora salta fuori che sará difficile concederci le ferie a Novembre. Salta fuori ora, dopo che ho cancellato le ferie di Natale. Io non mi preoccupo proprio, perché sarei capace di licenziarmi per prendermi le ferie promesse, perció in qualche modo io le otterró.

Diamo tempo al tempo.

É da tempo che ci penso: voglio iscrivermi ad un corso di Yoga.



14/10/08

11

Datemi uno spillo

La celebrazione dell'anniversario in terra irlandese si é tenuta in un deliziosissimo ristorante indiano da cui siamo usciti piú grassi, piú ubriachi e piú poveri. La tattica di riempire i bicchieri di vino prima ancora che tu sia a metá ha fatto una vittima chiamata Omo, che é uscito dall'Indiano mezzo mbriachello e sbandante. Io da parte mia ero cosi carica di Tandoori specialities che il vino si é perso tra un pezzo di agnello e uno di pollo nel mio stomaco, provocandomi solo una temporanea immobilitá dal busto in giú.

Comunque sono la vincitrice morale della serata, perché ho finalmente persuaso Omo a mettere piede in un Indiano e lui che avventava ragioni come non mi piace la cucina, rimarró a digiuno, lui proprio lui ha spazzolato via tutti i piatti. La goccia scava la pietra.

Il sabato si va ad un leaving party al solito pub, questa volta a ritornare in terra natale é il mio vicino di banco, mentre a partire per un altro team é anche il nostro manager, trasferito al piano di sotto a gestire un gruppo di tedeschi. Il tedesco ci confessa che noi italiani gli mancheremo. E noi non stentiamo a crederci.

Resto sempre in attesa dell'approvazione delle mie ferie, sognando di prendere uno spillo e fare riti voodoo con la persona che se ne dovrebbe occupare e non dá piú segnali di vita. Nell'attesa mi lascio gongolare dall'idea di allungare il viaggio di andata con un rapido pit stop parigino.

Se mi fanno perdere i biglietti economici che ho puntato da giorni, secondo me ci sono gli estremi per chiedere i danni morali.




10/10/08

11

I am proud of it

Domani é passato esattamente un anno dal giorno in cui siamo atterrati in Irlanda. L'11 ottobre dell'anno scorso sapevamo di avere una valigia e un ostello prenotato a Cork per una settimana, rigorosamente con wireless gratuito, cosi avremmo avuto il modo di decidere se spostarci e dove, o se rimanere e per fare cosa.

Se mi avessero detto che dopo un anno mi sarei trovata qui, sarei esplosa in una fragorosa risata. Ci siamo sempre posti termini vicini, del tipo restiamo per un paio di mesi, vabbé dai aspettiamo fino alla prossima primavera e okay facciamo le ferie estive e decidiamo.

Eccoci qui ad Ottobre con delle nuove vacanze di Natale in terra irlandese alle porte.

L'anno scorso abbiamo buttato l'albero e le luci. Inutile conservarli, tanto il prossimo Natale sicuramente non saremo qui. Sicuramente, sí sí. Chissá dove saremo, e guarda un po' il destino, siamo ancora qui.

Stasera andiamo a cena fuori, festeggiamo un anniversario con la terra Irlandese, ma lo festeggeremo con vino rosso, tanto per non smentirci, che di Guinness ci siam ben che riempiti le prime settimane, ma poi passata la novitá, si ritorna sempre al vero amore. Il vino, appunto.

Che cosa é successo in quest'anno? Abbiamo cambiato casa tre volte, passando dalla condivisione mista ad un bilocale claustrofobico per poi conquistare una cosa degna di essere chiamata appartamento. Abbiamo riso, pianto, ci siamo commossi e ci siamo incazzati. Abbiamo deciso di partire e abbiamo deciso di restare, abbiamo deciso di non decidere e di improvvisare.

Ma soprattutto, in questo anno in Irlanda, io non mi sono mai pentita per un solo giorno di aver mollato tutto, fatto una valigia e deciso di partire con Omo alla volta di una ipotetica convivenza non si sa in quali condizioni economiche - ambientali per affrontare la difficile sfida della costruzione di una vita totalmente nuova.

Non solo non mi sono mai pentita, ma é stata una delle sfide migliori della vita che potessi accettare.

I am proud of it.



08/10/08

12

Tanto pé parlá

Ho finito la terza serie di Desperate Housewives e sono rimasta con il broncio, come i bambini quando impedisci loro di vedere i cartoni animati.
Ho iniziato subito a chiedermi esiste una quarta serie? Se sí, quando potró comprarla? Wikipedia dice che esiste, ma io non ne ho visto traccia, né da Hmv, né da Virgin né al chioschetto degli hot dog. Mi costringeranno a prenderla a gratisse, se continuano a non venderla.Per una volta che volevo la collezione originale, sgrunt.

In compenso, ho trovato l'offertona: il mega pacco di tutte le serie di Sex and the City in un'unica collezione, con un cofanetto che fa molto Barbie. Che poi, a dirla tutta, Sex and the City é un pó una cagata, dai. Ogni volta tirano in ballo frasi come ma in una cittá come New York é mai possibile trovare l'amore vero e bla bla bla bla. Voglio dire, non é che quelle che scopano stanno solo a New York, eh. Per quel che ne so, si scopa pure a Castelluccio dei Sauri. Magari con meno stile e con scarpe da 30 euro invece che da 300 dollari, ma il concetto é quello.

Ho comprato una teglia piccola e rotonda e alta nella vaga speranza che un giorno mi venga voglia di fare un dolce. Se mai quel giorno arriverá, non mi bloccheró davanti all'assenza di una teglia idonea.

Ho fatto il risotto ai funghi con il riso Basmati, ero un pó incerta su queste mestolate di brodo che cadevano a pioggia sul Basmati, invece udite udite, é venuto niente male e me lo sono spazzolato via tutto. Se l' é spazzolato pure Omo, che guarda sempre al riso con aria di sufficienza, come se fosse il pasto da dare ai malati.

Ho comprato i peperoni, dato che quelli di due mesi fa li ho digeriti. Si accettano idee per cucinarli nella maniera meno letale possibile per il mio stomaco. E se non é possibile cucinarli in modo innocuo, allora che fiocchino proposte di ricette distruttive, purché soddisfino il palato. Sono aperta a qualsiasi versione del peperone. Se puó essere di aiuto, li ho gialli e rossi, niente verdi. É grave?

Ah, ho appena fatto richiesta di cancellare le mie ferie di Natale.
Presumibilmente, faró apparizione in Italia a Novembre.



06/10/08

11

Bloody monday

Lunedí mattino esco di casa alle 7 che é ancora buio. La fermata dell'autobus é dall'altro lato del fiume e mentre lo attraverso sento l'umiditá che mi entra nelle ossa, i brividi di freddo e di sonno che si mescolano e il mio sogno nel cassetto diventa tornare a letto. Devo ancora assaggiare la tisana ai frutti di bosco che ho comprato, a ben pensarci.

A pensarci ancora meglio, dovrei prendere molte altre decisioni, ma una bolla opaca di inedia sembra avvolgere questa terra. Aspetto una scossa di terremoto che smuova il cemento. Un tuono che faccia tanto rumore.

Ho incontrato Francesca che commentava qui sul blog, transitante a Cork per ammmore. Ho visto il serpente nell'acquario e le foto in cui il serpente mangia il topo. Ho capito che quando dico che mi piacciono gli animali sto generalizzando.

Ho voglia di andare al negozio vintage che c'é giú a casa, qui non c'é un negozio vintage, qui non ci sono molte cose, a dire il vero. Voglio fare un aperitivo, da quanto tempo non faccio un aperitivo, perché non esistono gli aperitivi e se aprissi un locale che fa aperitivi? No non voglio aprire un locale altrimenti dovrei stare qua a vita, voglio solo che un simile locale esista e che io possa usufruirne.

Ho le idee confuse.

Ho voglia di risotto, stasera faccio un risotto, zafferano e funghi, perché no.
I dolci non mi soddisfano. Tra un pezzo di torta al cioccolato e un pezzo di pizza, io sceglieró sempre la seconda. Ho ancora delle certezze nella vita.

Odio la gente che vaga per i corridoi a passo di lumaca e si piazza al centro impedendoti di sorpassare. Odio quelli che si mettono a chiaccherare sulla porta del bagno che li devi spingere per riuscire ad entrare.
Il lunedí mattina odio un po' tutti.

Perché a lavoro non accendono i riscaldamenti?
Ho freddo.



02/10/08

9

The big picture

Non posso prendere le ferie a Novembre, perché ho una richiesta in sospeso per Natale e quelle ferie me l'hanno congelate finché non si decide se me le concedono o no.

Meglio un uovo oggi o una gallina domani? Rinuncio a queste ferie e spero che me le diano a Natale, rischiando poi di trovarmi fottuta e di non farle né ora né dopo, oppure disdico la mia richiesta per Natale e mi ciuccio la mia settimana a Novembre. E poi a dicembre chi vivrá vedrá, che ne sai che poi comunque non mi viene l'influenza, coff coff.

Intanto, meeting ufficiale per annunciare, attenzione attenzione, che l'omicidio dei team italiani e spagnoli si compierá il mese prossimo, quando il nostro lavoro verrá dato in affidamento a vendor esterni, che diciamocelo chiaro, qua i mercati che contano sono inglese, francese e tedesco. Insomma, senza italo-spagnoli se po stá. Ovviamente non veniamo licenziati, ma veniamo trasferiti tutti appassionatamente sul mercato inglese. Come ben potete immaginare, questi piani europei vengono decisi negli USA. Mi iniziano a stare un pó sul cazzo questi USA, che fanno e disfanno i team in Europa guardando alla cartina di questo vecchio mondo. Forse dall'oltreoceano, é questo l'effetto che fa l'Europa: una zolletta di terra e ruderi non meglio identificata.

Life goes on, e come si conclude saggiamente, you have to look at the big picture. E guardiamo a stó grande disegno.

Intanto mi consolo sfornando lasagne con sfoglie Tesco e besciamella sotto le vesti di white sauce, un abbraccio sul divano e la confortante sensazione che sará quel che sará, chi lo sa, viviamo
day by day, ué ué.

Ore 16:00, 11 gradi, pioggia e vento cane.
Ho deciso, da domani passo ufficialmente al cappotto di lana, e sti cazzi che é solo Ottobre.



29/09/08

15

Cose apparentemente inutili

Internet é arrivato nelle vesti di un tecnico irlandese che ha smanettato su una centralina che abbiamo scoperto esistere in un cunicolo del palazzo abbandonato da Dio. Non chiediamoci perché un tecnico abbia accesso a stanze del mio palazzo di cui io ignoravo l'esistenza e sia persino dotato di chiavi di tale stanza invisibile, ma concentriamoci sul fatto che siamo connessi col mondo e presto avremo qualche film nuovo di pacca da degustare con mega tv, divano morbido e pringles in busta al gusto thai sweet chili. Wow.

Gli amici sono arrivati e sono andati, le bottiglie di vino si sono alternate alle cotolette e alla carbonara, a passeggiate nei dintorni di Cork in giornate soleggiate e a fotografie scattate a ripetizione per immortalare tutto tranne che noi. Una presunta festa di compleanno che ci ha visti arrivare a chiusura, ci ha costretto a riversarci per strada per poi andare in un noto pub dove un non meno noto amico ha iniziato a fare storie con l'omino della security auto bandendosi per i secoli a venire dal suddetto locale. E soprattutto, obbligandomi a restare fuori al freddo. Io sarei entrata lo stesso, ma ho avuto la vaga sensazione che paresse brutto, per cui con un sorriso di circostanza ho seguito gli altri alla ricerca del pub che tollerasse tutti. Mpf.

Saggiamente da tutti siamo rimasti in 5, soggetti che non avevano problemi relazionali con i buttafuori, cosí siamo potuti andare ovunque il culo ci volesse portare. Per fortuna ad un certo punto il culo ci ha portato a casa e mentre gli ospiti sono crollati sul letto io e Omo ci siamo fatti due bruschette notturne prima di fumare the last fag.

A lavoro hanno disseminato il piano di palloncini argentati, é segno che si sono attivati per spronarci a produrre. Nello specifico, chi fa i clienti piú felici ha piú chance di essere pescato in un' urna di biglietti e di vincere ricchi prremi e cotillons. Il meccanismo che sta alla base é troppo complicato da spiegare, per cui prendetelo per buono: meglio fai, piú premi vincerai. Io intanto devo soltanto resistere alla tentazione di bucare il palloncino e far alzare tutti dalle sedie. Sí, ce la posso fare, basta non pensare ad uno spillo come oggetto del desiderio. Umh.

Voglio vedere Budapest, Cracovia, Copenaghen e Stoccolma, ma ho paura che scegliere una di queste cittá per una fuga d'autunno possa trasformarsi in una vacanza congelante. Consigliate di aspettare la primavera? E se sí, dove vado a ottobre/novembre anche solo per qualche giorno prima che scada il 2008? Devo mettere un'altra crocetta sulla mia mappa immaginaria, possibilmente poggiare i piedi sulla soglia di una nuova cittá. Fare un lungo respiro di aria nuova. Non vi sbilanciate, che non ho troppi giorni di ferie, per cui proponete mete che rimangano al di qua dell'oceano.

Ho urgente bisogno di nicotina visto che non posso bucare i palloncini all'elio il che é un pó una dipendenza anche se mai quanto quella di scoppiare i pallini d'aria degli imballaggi che io vorrei tanto che qualcuno un giorno mi regalasse una scatola piena di pallini d'aria e poi in fondo alla scatola non so cosa vorrei trovare, ma intanto scoppierei i pallini e giá mi farebbe sentire meglio.

Abbiamo comprato tante cose a casa nuova, ma questi pallini d'aria non compaiono mai dalle confezioni. La cosa bella dei pallini d'aria é che ti insegnano che fare cose apparentemente inutili fa sentire meglio.



24/09/08

23

Buhh!

Il Dio Internet ha deciso che a casa nostra non vuole arrivare. La "efficientissima" Eircom ci ha attivato la linea e ci ha inviato il modem. Il problema é che non funziona un cazzo. Non solo non ci connettiamo neanche lontanamente ad Internet, ma neanche il nostro ipotetico numero di telefono sembra esistere. Omo ha provato a chiamare il servizio clienti e dopo un'ora e 45 minuti in attesa, grazie al touch screen dell'Iphone, ha per sbaglio messo le mani sopra lo schermo chiudendo la conversazione.

Io non c'ero, ma posso dedurre l'esaurimento nervoso che ne é derivato quando tornando a casa ho trovato accendini rotti e penne spaccate dappertutto. Li ho raccolti con nonchalance e buttati nel cestino. Chi meglio di una donna puó comprendere le crisi di nervi?

Dopo un agosto piovoso e tetro, questi giorni di settembre ci stanno regalando cieli limpidi e raggi di sole, che confermano l'idea che qui il tempo se ne fotte delle stagioni e fa un pó come gli pare. Evidentemente, qui il clima é donna.

Domani arrivano ospiti dall'Italia, io non ho voglia di lavorare e il mio capo é appena tornato dalle ferie con quell'aria attiva di chi vuole riprendere in mano la situazione, conscio del fatto che quando il gatto non c'é, i topi ballano.

Faccio una piroetta finale e spero che oggi si dimentichi che io esista, stamattina ho delle occhiaie che quando le ho viste riflesse nel monitor mi sono spaventata. Buhh!



16/09/08

20

Desperate workers-wives

Ora che ho capito come si gioca alla National Lottery irlandese, non mi ferma piú nessuno. Non c'é esattamente l'imbarazzo della scelta, visto che ci sono 45 numeri e se fai ambo non vinci. Devi beccare almeno 3 numeri per rientrare nella categoria dei vincitori. Poiché prendere 3 numeri su 45 é poca cosa, mentre 3 su 90 inizia a essere altra, anche se indovini 3 numeri, vinci qualcosa come cinque euro. Un premio simbolico, diciamo.

A noi questa settimana é andata male, abbiamo indovinato solo due numeri, ma ormai sono in pista per giocare.
(l'8 e il 7 sono usciti, grazie a chi li ha tirati fuori).

La connessione a internét latita tuttora nella nuova dimora, questo perché il mondo del www si accanisce su di me. Quando eravamo a casa vecchia avevamo a modicissimo prezzo Internet e Cable tv da godere su un televisore degli anni 30 ad un pollice. Per cui, cable tv sfruttata quasi zero. Ovviamente, ora che si trasloca, si contatta Chorus che é il nostro provider e che gli si dice ehi stiamo traslocando qui, ci trasferite tutto di lí? Loro dicono, tranquilli vi richiamiamo. Dopo settimane di silenzio Omo si decide a chiamare e veniamo poi a sapere che a casa nuova loro non ci arrivano. In pieno centro, a un chilometro da casa vecchia, loro non esistono piú.
Sacrilegio!

Per cui, come Legge di Murphy insegna, ora che ho lo schermo gigante lcd non posso piú avere la tv via cavo che passa tutto il giorno Friends, annessi e connessi. Non so se avete mai visto la TV Irlandese, ma sono 4 e dico 4 canali uno piú imbarazzante dell'altro. É per questo che ormai spendo una quota fissa da HMV per acquistare serie Tv di salvezza. Per la cronaca, questo é il momento Desperate Housewives, giunto ormai alla seconda serie. Dopo la visione di un discreto numero di puntate, scatta una rilfessione degna di nota: voglio fare anche io la casalinga riccona, passare i pomeriggi a giocare a poker, prendere il macchinone e andare a fare shopping fino a sera. Ma che desperate, ma magari le casalinghe fossero tutte cosí desperate. Tsé.

Ovviamente, la mia é tutta invidia, perché io non posso passare le mie giornate a farmi fare manicure, tinta e massaggi thailandesi mettendo sul conto del mio marito lavoratore riccone che mi lascia sempre tantooo sola a casa. Mi basterebbe anche solo lavorare part time oppure quattro giorni a settimana, insomma fate voi, datemi uno sconto della pena.

I riflessi che mi ha fatto la parrucchiera italiana a Luglio si sono trasformati in tre strisce color arancione anemico. Ho paura che un parrucchiere a casaccio qui potrebbe solo peggiorare la situazione, per cui me le tengo.

Faccio molto irish in color carota.


12/09/08

18

Palloncino rosso

Mi sono ormai rassegnata alla cadenza mensile dello sclero totale. Arriva sempre quel giorno, in cui i collegamenti neuronali vanno in black out e mi ritrovo con il senso di intolleranza universale verso il mondo, che si traduce nella voglia compulsiva di mandare fanculo tutto e tutti, alzarmi dalla scrivania e spiccare il volo a mó di razzo sparato nello spazio.

Casualmente, capita sempre qualche giorno prima del ciclo. Cosí che Omo, in seguito al mio sclero da SPM mattutino privo di comprensibile ragione agli occhi di un esponente del genere maschile, ha deciso di impostare un allarme sul suo Iphone. L’allarme andrá a posizionarsi a cadenza mensile, con 2 livelli di gravitá a distanza di 2 giorni. L’allarme, denominato palloncino rosso, a suo dire, avrá scopo preventivo, permettendola di darsela a gambe prima che la mia eruzione di nervi lo coinvolga.

Dico che non puó mica fuggire, troppo facile, dico che dovrebbe assecondarmi, come si fa con i matti. Che poi tanto passa da solo come é arrivato. Io non credo bisognerebbe prendermi troppo sul serio, non in queste circostanze.

Tanto poi capita sempre che quando voglio essere presa sul serio allora non succede e questo dico, in genere, nella vita, che quando si arriva al fondo di certe consapevolezze, la rabbia sparisce e si diventa cosí spietatamente calmi da venire sottovalutati. Questo é per dire ad Omo che insomma se abbaio, poi non mordo. Come i cani, no.

Mi é arrivata direttamente dalla Cali Cali California la certificazione che ho preso il mese scorso. Ora, dico io, se vi dicono che vale un anno, voi pensate che scada il 31 dicembre 2008? Praticamente mi dura 3 mesi, che inculé.

Ho sognato che giocavo al gratta e vinci e vincevo 1.500 euro.
Questo per dire che io mi accontento di poco e per questo dovrei essere premiata.
Domani gioco al lotto, se sparate i numeri, io vi assecondo.



09/09/08

13

Mi piace la Suzuki, uó uó uó

La similar Micra si é trasformata in una Suzuki silver very very comfortable. Alla fine del week end volevo tenermi il quattoruote ma abbiamo dovuto restituirlo, ahimé, a Budget Car. Omo si é lanciato nella guida invertita con relativa nonchalance, a parte le grattatine di testa alle rotonde, in cui si faceva del brainstorming di coppia per indovinare come uscirne senza fare frontali.Unica nota dolente: lo specchietto fatto ad una povera macchina parcheggiata. 5 minuti prima avevo detto ad Omo, ma non é che stai andando troppo a sinistra, mi sento nei cespugli, io. Lui mi fa ma no e poi mi fanno impressione le macchine che arrivano da destra. Ah okay.

Sbom. Che cazzo era? Hai fatto lo specchietto a uno. Ah. Giá.

La N71 che porta a West Cork ci catapulta dritti a Skibbereen dove ci fermiamo a mangiare in un fast food radical chic indiano prima di ricominciare il viaggio. Si arriva a Baltimore puntualissimi, alle 15 come previsto: non appena metto piede fuori dalla Suzuki capisco perché questo B&B é stato inserito nella guida di Georgina Campbell. Wilmie, la signora tedesca che lo gestisce, lo ha reso semplicemente un angolo a parte nel mondo. La casa dá direttamente sulla baietta di Baltimore, ció vuol dire fumare l'ultima sigaretta sulla panchina davanti al mare, con il muso per aria a guardare i milioni di stelle, che da quanto tempo era che non si vedevano cosí bene le stelle.

Wilmie ha arredato questa casa con cosí tanto amore che ti verrebbe voglia di abbarbicarti al divano e non andartene piú. Camere dipinte a mano, arazzi di lana e legno tessuti al telaio del piano di sopra, gabbiani di legno che volano, canapa grezza come pavimento e tavolini intagliati a mosaico che rendono bevibile persino il caffé annacquato che accompagna la colazione.

Il sole illumina il week end, maciniamo chilometri fino ad arrivare a Mizen Head, il punto piú a sud ovest di Irlanda. Quando arrivi lí vedi l'ultimo pezzettino di roccia e poi solo Oceano e capisci che finirá solo quando inizierá l' America. Facciamo l'ultimo pranzo con un gabbiano che ci ruba il panino e riprendiamo il cammino verso casa.

Poso le chiappe sul divano, mi lancio in una doccia caldissima, apro lo zaino, da cui salta fuori un ragno orrendo come souvenir, lancio un urlo, Omo lo ammazza con lo scopettone e ci sbarazziamo del cadavere.

Bentornati a casa.


04/09/08

10

La prima stella a destra

Abbiamo prenotato la macchina, il foglio dice Ford Fiesta o similar e le congetture sul "similar" diventeranno realtá solo sabato mattina quando ci daranno il veicolo. Per similar che sia, l'importante é che cammini, no?

Tutti i B&B che abbiamo visto in zona sono carinissimi, dei gioiellini di casolari immersi nel verde con vista su Oceano Atlantico che partirei ora per passare una notte in ogni stanza e poi tornare quando mi sono stancata di guardare le onde da angolature diverse. Sempre che poi arrivi un punto in cui uno si stanca di guardarle.

Intanto, qui si annusa di nuovo aria di cambiamenti. Dopo neanche un mese ad assaporare le gioie del mercato italico, mi sa che presto verremo di nuovo smembrati e ripassati agli adoratissimi cittadini UK. Come saggiamente dice il mio manager, vi sarete anche accorti che per lavorare qui bisogna essere flessibili. Figurarsi, fin quando mi spostano qua e lá e continuo ad avere il mio stipendio, ce po stá.

Il problema é che non ho tanta voglia di ritornare al mercato inglish, sono troppi. Non avete idea di quanti sono, spuntano come funghi, non finiscono mai. In altre parole, se torno al mercato inglese, torneró a lavorare di sabato e a stendermi su turni improbabili. La prospettiva mi inquieta alquanto.

Ma bisogna essere flessibili, avevamo detto.

Forse ho trovato il B&B, perlomeno sulla mappa.
Ovviamente, non ho la piú pallida idea di come arrivarci.

La prima stella a destra, secondo me.


01/09/08

14

BBQ hangover

Ovviamente, ho rovinato la sorpresa che Omo mi stava facendo. Mi sono incazzata perché mi aveva ignorato, quando aveva giá una lista pronta da darmi, tra cui io poi avrei dovuto scegliere. Per inciso, il B&B che gli avevo dato era giá nella sua lista e mi ha scagato per cambiare argomento e non rovinare l' effetto sorpresa. Fantastico, sono sempre la migliore scassa ricorrenze.

Il viaggio é rimandato al prossimo week end, il che va anche meglio, cosí abbiamo qualche giorno in piú per organizzarci e soprattutto si spera anche qualche raggio di sole in piú. A salvare la sera del mio compleanno é stato l'evento di fine estate organizzato da grande azienda: tutti ci aspettavamo una cagata, invece é stata una bellissima serata a gratisse per i dipendenti e gli infiltrati.

Bbq, hot dog, salsicce, birre, vino, sangria a cielo aperto, concerti, giochi gonfiabili, musica rock da pomeriggio fino a sera. Sono arrivata lí subito dopo lavoro e sono andata via quando ormai era rimasta solo una macchina nel parcheggio. Ovviamente, eravamo tutti sull'ubriachello andante, ho ballato, saltato, bevuto e fumato finché non mi hanno cacciato. Nonostante il dolore alla milza, la sera del mio compleanno é stata un bel revival post adolescenziale.

Inutile dire che sabato ci siamo svegliati con quell'hang over tale da farci decidere saggiamente di rimandare il nostro week end bucolico alla prossima settimana, anche perché Omo si é accorto solo il giorno dopo di aver ballato tutta la sera nonostante la costola rotta: il potere analgesico del vino ha fatto sorgere il dolore solo l'indomani, ca va sans dire.

Il sabato é continuato sulla scia di un leaving party e di delirio, finché la domenica abbiamo potuto finalmente connettere la tv al nostro aggeggio comprato da Maplin, il leader dei cavi e dell'elettronica. Se volete un cavo, cercate Maplin, ha dentro cose mai viste, vi assicuro.

Per cui, prima di combinare qualche altro casino diplomatico, vado a scegliere il mio B&B. Vi ringrazio tutti di cuore per gli auguri, questo blog ha senso perché ci siete voi, diciamocelo.


28/08/08

21

Dei non compleanni

Domani é il mio compleanno.
Omo mi aveva proposto un week end fuori come regalo, ed ero rimasta quasi basita, perché non mi aspettavo che me lo proponesse. Pur sapendo che per me le ricorrenze contano di piú, mi ero emozionata all'idea che gli facesse piacere passare il week end del mio compleanno fuori, in mezzo alle scogliere ad abbuffarci di colazione irlandese in un B&B dimenticato da Dio.

Evidentemente, la proposta é rimasta sospesa nell'aria nelle velleitá di qualcosa che si fa per far piacere piú all'altro che a se stessi. Non ho mai sentito piú un dove ti piacerebbe andare, quando vorremmo partire o che ne dici di questo posto. Niente, morta lí.

Siccome io invece ho proprio voglia di andare, penso chi se ne frega, ora lo trovo io un posto carino. (imponendomi di non pensare che sarebbe piú carino se si sbattesse a cercarlo lui un posto carino). Cosí trovo un B&B che sembra essere uscito da una favoletta, immerso nel verde, nel west Cork, penso che sarebbe un bel posto dove andare, gli mando il link, sperando di ricatturare l'attenzione sulla sua proposta.

Mi risponde via chat che sí, é carino, non faccio neanche in tempo a dirgli se gli piacerebbe andare lí che nello stesso momento si alza per dire a tutti una stronzata su non so quale cosa tecnologica appena letta. Mentre io gli mando il link del posto in cui mi piacerebbe andare per il mio compleanno, lui parla d'altro. Capisco che la voglia d'andare ce l'ho solo io.

Litighiamo per due secondi, quando capisce che sono incazzata obietta che non si puó neanche muovere o parlare con gli altri, il fiato mi pesa per spiegare, perché ci sono cose che non andrebbero spiegate.
Per cui, silenzio sia.

In questo cazzo di posto, probabilmente é l'unico a sapere quand'é il mio compleanno, per questo sentirmi ignorata mi ha messo una tristezza che o si capisce oppure no, non si puó scrivere un'enciclopedia per spiegarla.

Domani é il mio compleanno e sará un'altra giornata di merda, come quella dell'anno scorso. Con la differenza che l'anno scorso é stata colpa mia, quest' anno credo solo che non ci sia niente da festeggiare. Vorrei addormentarmi e svegliarmi a casa, sarebbe il regalo piú bello da ricevere.

Domani sono 27 anni, mica 7, per cui niente di tutto ció succederá. Mi sveglieró da sola, strisceró a lavoro sperando che la giornata passi in fretta e risponderó alla chiamata di auguri di mia madre e parentame facendo finta di essere felice.

Domani é la consapevolezza che in fondo certi giorni sei solo contro il mondo. E va bene cosí.


25/08/08

10

Broken rib

Il trasloco piú lungo della storia é finito. Abbiamo portato a casa nuova fino all'ultima briciola, e ramazzato di qua e di lá fino a che mal di schiena non ci ha fermato. Ora manca solo appuntamento con vecchio padrone di casa per ridare chiavi e riavere caparra. Come ho giá puntualizzato, tu dare caparra, io dare chiavi. Mi sembra giusto.

Venerdí sera abbiamo inaugurato nuovo salottino con ridente cenetta a base di egg tagliatelle all'amatriciana, verdure e costolette alla griglia. L'abuso di vino rosso e rum e coca mi ha portato all'una e mezzo a sedermi sul comodissimo nuovo divano e a non riuscire piú a focalizzare nessuno, se non un vortice continuo di corpi in movimento. Risultato: mi sono addormentata sul divano con gli ospiti a casa. Poi, non mi ricordo piú nulla, ma Omo dice di avermi messo a letto, per cui non posso che credergli.

Il torneo di basket aziendale ha causato la rottura di una costola di Omo: gli irlandesi giocano a basket come se fosse rugby, ma in compenso lui ci ha guadagnato una settimana a vegetare a casa sotto ordine del medico. Io intanto ho fatto una settimana di training, tentando di smontare Mac e rimontarli e studiare mille cose che non ricorderó mai piú. Quel che conta é che ho passato l'esame, per cui ora sono tornata alla scrivania a lavorare, sigh sob.

Abbiamo una nuova tv a 32 pollici, ora tocca solo capire quanti adattatori serviranno per collegarla al computer. Ad occuparmene, ovviamente, non saró io.


14/08/08

7

Chi non lavora non fa l'amore

L'agosto lavorativo migliore della storia: si sta in ufficio tutto il giorno ma si lavora pochissimo. Mentre i clienti sono in ferie, noi siamo seduti a rispolverare l'intero repertorio di Zelig su Youtube, con un piacevole freschetto di sfondo che non ti fa pensare neanche per un istante che lavorare ad Agosto sia un sacrificio o una punizione per i tuoi peccati.

Habemus casam: dobbiamo trasferire ancora metá della roba, ma dormiamo giá nella nuova dimora. I due nuovi divani sono comodissimi, tant' é vero che mi addormento appena mi ci stendo, condannata a perdermi tutti i finali dei film. Poi Omo mi sveglia e mi trascino a letto borbottando che non é vero che dormivo, avevo solo gli occhi chiusi.

A proposito di letto, sará che devo ancora abituarmi al nuovo talamo, ma é due giorni che faccio sogni inquietanti: prima perdo mezza arcata inferiore dentale e me la ritrovo in mano, poi sogno Totó obeso che é diventato cattivissimo e infine ragni giganti e con volti umani che mi camminano vicino.
Aiuto.

Domani é ferragosto, qui non ci sará bisogno di gavettoni.
Infatti, sta giá diluviando, tanto per evitarci il fastidio.


05/08/08

5

I "films" belli proprio

Sangue- La morte non esiste.

La sceneggiatura neanche.
Commento di Omo: questo sta quasi battendo quell'altro film pallosissimo sui Beatles.
Paradise now?
Sí.
Beh quello era meglio, almeno in sottofondo uno poteva gustarsi i Beatles mentre si addormentava.
In effetti.


Severance - Tagli al personale

Un viaggio premio di lavoro in Ungheria si trasforma in un alloggio in oscuro casolare in mezzo al bosco con terroristi non meglio identificati che piantano tagliole, mine anti uomo e tric e trac per fare fuori i dipendenti di questa multinazionale. Se prima avevo voglia di fare un viaggio in Ungheria, ora m'é passata.
Ne sará contento il Ministero del Turismo locale.


Non si é capito con chi si é agreed questo let, ma oggi dopo lavoro mi fiondo in agenzia, pronta a combattere per conquistare casa. Il mio obiettivo é iniziare a portare roba questo sabato e sono pronta a fare a calci se necessario. (speriamo di no).

Il mio manager tedesco vuole imparare l'italiano, ció vuol dire che presto dovró iniziare a contenere il mio linguaggio. Del resto si sa che le parolacce sono la prima cosa che si impara.


03/08/08

6

Let agreed

Il Sabato del Bank Holiday di Agosto è una giornata bellissima. La pioggia del mattino scaccia via le nuvole e ci regala un sole che non si vedeva da tempo. Si va verso la campagna per un housewarming party di una villa meravigliosa. Immersi nel verde piu verde che verde che c'è, passiamo un'intera giornata a bere vino rosso, mangiare parmigiana e cous cous e arrostire carne e bruschetta. Si chiacchera, si ride, il sole intanto si sposta e fa spazio alla luna e noi siamo ancora lì, finchè fa sera tardi e restano solo le stelle.

Torno a casa che sono in pace con tutti e i cinque sensi.

Sull'annuncio dell'appartamento che abbiamo bloccato con deposito forfeittario campeggia la scritta let agreed e noi ci chiediamo che cosa voglia dire:la casa è diventata nostra o ci hanno fregato e l'hanno affittata a qualcun altro? Lo scopriremo molto presto. Io ho già detto a Omo che se l'agente immobiliare l'ha affittata ad un altro io la prendo per i capelli, Omo non ci crede. Mpf.

Voglio traslocare subito, ma subito non arriva.
Qui si scalpita nell'attesa, se non si era ancora capito.


31/07/08

13

Ricapitolando

Forse abbiamo trovato casa.
In centro, vicino alla fermata dell'autobus che ogni giorno ci carica sulla collina del lavoro. Con le finestrone, che anche se non c'é il sole, hai comunque l'illusione che entri luce. Con il parquet, su cui puoi raccogliere quello che cade, senza dover chiamare i ghostbusters per liberare i mostri intrappolati nella moquette. Con due divanoni neri che danno su un tavolino di vetro su cui ci starebbe molto bene adagiato il plasma visto nell'altra casa.

Con l'ascensore per trasportare casse d'acqua e valigioni del ritorno. Con tavolo di vetro in cui possono stare sedute anche 6 persone senza arrampicarsi sui muri in stile geko. Con un bagno che si allontana dal concetto di capsula Apollo e si avvicina a quello di stanza. Con un letto in piú per accogliere visitatori occasionali.
Certo, non c'e la lavastoviglie, ma si puó soprassedere.

Per levarci dall'impiccio del contratto da firmare con l'agente della casa plasma gigante, ho articolato una balla spaziale, ossia che Omo ha ricevuto una proposta di lavoro irrinunciabile in Italia. Balla al momento poco credibile, ne converrete. Lei ha detto i wish him all the best e Omo si é dato una grattatina scaramantica.

Ieri ho fatto i peperoni ripieni al tonno, non facevano tanto schifo.
La mia domanda é, ma voi li digerite i peperoni?
Io ci metto due giorni.


26/07/08

9

Casa plasma gigante

Quella della casa con la tv gigante continua a martellarci di mail e di chiamate, fa di tutto per farci entrare, prima ci abbassa il prezzo, poi posticipa la data di entrata. Tant' é che mentre si fluttua nell'indecisione (soprattutto mia) io dico che la tattica giusta é prendere tempo. Omo la chiama per dire noi non possiamo entrare prima di due settimane e questa ci spiazza dicendo okay ci vediamo lunedí per la caparra. Omo chiude interdetto e si accorge di aver detto sí. Ci guardiamo basiti e rimaniamo come idioti ad occhi spalancati per qualche minuto.

Cazzo, le hai detto di sí.
Giá.
Silenzio.

Io non sono convinta, secondo me la casa é fighissima ma non c'é spazio per mangiare. Cioé molto meglio di questa in cui stiamo ora, ma se dobbiamo cambiare voglio essere totalmente convinta, senza dubbi. Io voglio una living room piú grande, chi se ne frega se il divano non é strafico. Che poi io il divano di pelle cosí fighetto c'ho paura di bucarlo, e questo é un altro problema. No dai, questa é una casa pericolosa per i fumatori.

Quindi, oggi abbiamo un altro appuntamento, mentre quelli della casa fighetta con plasma gigante ci aspettano lunedí per fare il contratto. Magnifico. Faremo la figura dei soliti italiani, decreto.

E facciamola.


22/07/08

11

36 minuti left

Omo sta diventando un aspirante casalingo perfetto, ha volontariamente schedato tutti i prodotti frigo portati dall'Italia con relative scadenze e ha attaccato il minuzioso post it sul frigo. Gli ho detto a questo punto facciamo un excel. Ho visto un guizzo diabolico nei suoi occhi e ho puntualizzato all'istante guarda che scherzavo.

Sono stata estratta a sorte tra gli altri aspiranti concorrenti per passare al team italiano: di buono c'é che non lavoreró mai piú di sabato e che non faró mai turni troppo strani. Parleró meno in inglese, certo, ma dopo 9 mesi faticare un po' meno non dispiace. E poi, continueró a occuparmi ancora di qualche British visto che i clienti italiani sono decisamente meno. L'unica cosa che mi inquieta é che dovró cambiare manager, questo qui non mi ha mai rimproverato nulla, non so se anche il tedesco fará lo stesso. Perché gli italiani abbiano un manager tedesco, questo resta ancora un mistero.

Ho visto una casa nuovissima, mai abitata, first letting ever, é esattamente di fronte casa nostra, il che renderebbe il trasloco una passeggiata. Il folle padrone di casa ha messo dentro una tv al plasma a 47 pollici su cui ho sbavato per tutto il tempo, nonché un futon e divani di pelle futuristici. Infatti, la casa costa troppo per la metratura che ha. Ci stiamo meditando, ci diciamo che non possiamo farci abbagliare da uno schermo gigante. No, no.

Intanto, l'estate non c'é e io guardo laconica il mio monte ferie: 36 minuti.
Posso andare lontano.


18/07/08

9

I fatti ci cosano

Ci diciamo che in fondo cercare casa quando non si ha fretta é divertente. Infatti lo é. Peccato che fisso l'appuntamento l'unico giorno dopo mesi in cui non riesco ad uscire puntuale da lavoro. Esco con 20 minuti di ritardo, corro come Fiona May per raggiungere l'autobus, il cui autista impietoso parte nonostante veda dallo specchietto una me morente che cerca di acchiapparlo. Vedo una macchina che si avvicina e mi fa segno, penso sia un mio collega che conosco e monto su.

Quando salgo in macchina mi rendo conto non solo di non averlo mai visto, ma anche che non é affatto un mio collega, e mentre inizio a pensare che non é saggissimo salire sulla prima macchina che incontro, Omo chiama perché sono in ritardo per l'appuntamento con Brian della casa. Ovviamente, io ho la batteria scarica.

Dove sei?
In macchina.
Con chi?
Con uno.
Come con uno, non lo conosci?
No, cioé, mi ha fatto segno, pensavo di conoscerlo e sono salita, invece non so chi é.
Ma mi devo preoccupare?
No, penso di no, perché dici che io mi devo preoccupare?
E che ne so, non sai dove sei, non sai con chi sei.
Cazzo, ho la batteria scarica, chiudo cosí ti chiamo dopo se mi succede qualcosa.

La casa che vediamo é semplicemente bella, tutta in legno e con tante finestrelle colorate, e mentre penso chissá dov' é l'inculata, scopro che per arrivare ad una lavatrice devo fare 3 piani a piedi per arrivare in una stanza con le lavatrici collettive. Mi ci vedo proprio, io e la mia sportivitá.

A malincuore abbiamo detto no, anche perché tocca pagare di piú e a quel prezzo io voglio almeno una lavatrice dentro. Addio finestrelle dei puffi.

Intanto sulle scale di casa, Omo si convince che quello che mi ha accompagnato a casa, un sudafricano mai visto prima, sia il mio amante. Mi dice tu hai fatto qualcosa, rido, gli do qualche calcio nel sedere e mangiamo le tortillas con salsa chili, la droga del momento.

Oggi un'altra casa da vedere, ho il sospetto che ormai ci stiamo prendendo gusto. Non eravamo quelli che dovevamo andare via, e allora perché stiamo cercando casa? Non si sa, quindi non fate domande.