La visita di gruppo domenicale alla distilleria del Jameson é stata accompagnata, manco a dirlo, dall'assaggio gratuito di whisky. L'eroismo di Omo nel chiedere alle due del pomeriggio un whisky on the rocks in un lungo e capiente bicchiere da ingurgitare subito dopo un hamburger con bacon ha provocato un evento memorabile.
Si parla di un fenomeno apparentemente innocuo, che se dura troppo a lungo, puó distruggere un uomo, ma anche due, se questi due umani vivono insieme. Signori e signore, fate un applauso ad un singhiozzo stabilitosi nel corpo del mio uomo per 48 ore di fila. Non un singhiozzo discreto, di quelli che fai un ick ogni mezz'ora, ma piuttosto un singhiozzo invadente e irritante. Di quelli che non riesci a portare termine una frase, per intenderci.
Dopo una serata a far provare ad Omo tutti i rimedi della nonna tipo dai su bevi bevi senza respirare, tappati il naso, mettiti con la testa tra le spalle, fai una giravolta, falla un'altra volta, il giorno dopo Omo arriva a lavoro che ha ancora il singhiozzo. Efficacissimi i miei rimedi.
Singhiozzando é sceso nell'ufficio medico, dove le infermiere, dopo le grasse risate di rito, gli hanno preso appuntamento con il medico. Davanti all'ignoto, meglio scalare ad un livello superiore, si saranno dette.
Dopo una pausa ingannevole di due ore Omo mi chiama esultando per la dipartita del singhiozzo e decide di non andare dal medico, anche perché cosa vuoi che faccia il medico per il singhiozzo? Ritorna a casa vincitore fino alla cena dopo la quale ricomincia a singhiozzare a ritmo heavy metal, tanto é vero che alle 2:30 del mattino, dopo mezz'ora di salti nel letto al ritmo di ick ick, decidiamo di spostarci sul divano per continuare la danza insonne.
Mi arrendo, torno a letto quando mi rendo conto di essere assolutamente inutile alla causa. Stamattina, dopo 48 ore, il signor singhiozzo é passato.
Ieri sera mentre mi rotolavo nel letto e sentivo il sottofondo di ick dal salone, mi sono ricordata che qualche mese fa sulla rete irlandese ho visto un servizio speciale su una tizia americana che continuava a fare il singhiozzo da 20 anni e nessun luminare era stato in grado di farglielo passare. Infatti mentre la intervistavano io non capivo un tubo perché faceva ick ick ogni secondo.
Ovviamente ho condiviso con Omo questa informazione nella speranza di sdrammatizzare.
Se omo fosse stato una donna (traduzione: se al posto suo ci fossi stata io) avrebbe pensato o mio dio sta capitando anche a me e avrebbe dipinto foschi scenari di emarginazione sociale per il resto della propria vita. Per fortuna io sono eterosessuale e sto con Omo che essendo un omo appunto si é fatto quattro risate.
Il capro espiatorio é stato individuato nel Jameson, ovviamente.
Sto cazzo di Jameson, é la prima e l'ultima volta che lo bevo. (lui)
Maddai amore, mica é stato il Jameson, sará stata una sfortunata coincidenza di eventi. Non é che tutti quelli che bevono il Jameson c'hanno il singhiozzo per due giorni, no?(lei)
Si, ma quella della distilleria ha detto che questo whisky era senza additivi e vedi il risultato. Ma dico io, additivi, non additivi, basta con queste cazzate. E metteteceli sti additivi. (lui)
Chissá se anche quella americana del servizio in Tv aveva bevuto il Jameson.
Ick.
Questo blog si sta elevando a livelli culturali ed intellettuali mai raggiunti prima.
Si parla di un fenomeno apparentemente innocuo, che se dura troppo a lungo, puó distruggere un uomo, ma anche due, se questi due umani vivono insieme. Signori e signore, fate un applauso ad un singhiozzo stabilitosi nel corpo del mio uomo per 48 ore di fila. Non un singhiozzo discreto, di quelli che fai un ick ogni mezz'ora, ma piuttosto un singhiozzo invadente e irritante. Di quelli che non riesci a portare termine una frase, per intenderci.
Dopo una serata a far provare ad Omo tutti i rimedi della nonna tipo dai su bevi bevi senza respirare, tappati il naso, mettiti con la testa tra le spalle, fai una giravolta, falla un'altra volta, il giorno dopo Omo arriva a lavoro che ha ancora il singhiozzo. Efficacissimi i miei rimedi.
Singhiozzando é sceso nell'ufficio medico, dove le infermiere, dopo le grasse risate di rito, gli hanno preso appuntamento con il medico. Davanti all'ignoto, meglio scalare ad un livello superiore, si saranno dette.
Dopo una pausa ingannevole di due ore Omo mi chiama esultando per la dipartita del singhiozzo e decide di non andare dal medico, anche perché cosa vuoi che faccia il medico per il singhiozzo? Ritorna a casa vincitore fino alla cena dopo la quale ricomincia a singhiozzare a ritmo heavy metal, tanto é vero che alle 2:30 del mattino, dopo mezz'ora di salti nel letto al ritmo di ick ick, decidiamo di spostarci sul divano per continuare la danza insonne.
Mi arrendo, torno a letto quando mi rendo conto di essere assolutamente inutile alla causa. Stamattina, dopo 48 ore, il signor singhiozzo é passato.
Ieri sera mentre mi rotolavo nel letto e sentivo il sottofondo di ick dal salone, mi sono ricordata che qualche mese fa sulla rete irlandese ho visto un servizio speciale su una tizia americana che continuava a fare il singhiozzo da 20 anni e nessun luminare era stato in grado di farglielo passare. Infatti mentre la intervistavano io non capivo un tubo perché faceva ick ick ogni secondo.
Ovviamente ho condiviso con Omo questa informazione nella speranza di sdrammatizzare.
Se omo fosse stato una donna (traduzione: se al posto suo ci fossi stata io) avrebbe pensato o mio dio sta capitando anche a me e avrebbe dipinto foschi scenari di emarginazione sociale per il resto della propria vita. Per fortuna io sono eterosessuale e sto con Omo che essendo un omo appunto si é fatto quattro risate.
Il capro espiatorio é stato individuato nel Jameson, ovviamente.
Sto cazzo di Jameson, é la prima e l'ultima volta che lo bevo. (lui)
Maddai amore, mica é stato il Jameson, sará stata una sfortunata coincidenza di eventi. Non é che tutti quelli che bevono il Jameson c'hanno il singhiozzo per due giorni, no?(lei)
Si, ma quella della distilleria ha detto che questo whisky era senza additivi e vedi il risultato. Ma dico io, additivi, non additivi, basta con queste cazzate. E metteteceli sti additivi. (lui)
Chissá se anche quella americana del servizio in Tv aveva bevuto il Jameson.
Ick.
Questo blog si sta elevando a livelli culturali ed intellettuali mai raggiunti prima.
e lo spavento? quello è il vero rimedio della nonna. Lo spavento!
RispondiEliminaHo riso tanto tanto :D
RispondiEliminaho riso anche io, ripensando anche ad una puntata del dottor house in cui... vabbè :)
RispondiEliminaPensa che il preside del mio liceo si ammalò di singhiozzo e passò tipo 4 anni ININTERROTTAMENTE SENZA PAUSE nemmeno notturne col singhiozzo. Le provò tutte, andò da un sacco di medici, alla fine da uno psicologo che gli disse che era una cosa da stress... Andò in pensione anticipata, ma nessuno ha mai saputo se sta ancora singhiozzando o se alla fine gli è passata... micidiale!!!
RispondiEliminaP.
Mio padre aveva un sistema infallibile contro il singhiozzo e sono pronta a giurare che non ha mai sbagliato neppure una volta: un cucchiaio di zucchero affogato nell'aceto. Il contraccolpo è micidiale e il singhiozzo sparisce all'istante. E sebbene l'idea possa far schifo, milioni di amanti dell'agrodolce in tutto il mondo è esattamente questo che ingeriscono con gaudio.
RispondiEliminaRAFELI cazzo, mica ci avevo pensato allo spavento.
RispondiEliminaSCARMIC anche io, dopo che é passata :)
SEARCHING dimmi dimmi, che puntata?
P no davvero? o mio dio allora é possibile. sai che credo anche io sia una reazione psicologica? in effetti queste settimane di chiusura sono abbastanza ansiogene, ma l'importante é che sia passata. non é che il tuo preside beveva whisky, no eh?:)
JUDI mi fa abbastanza schifo l'idea in effetti, la mia idea di agrodolce si ferma ad ananas e peperoni. é la prima volta che sento di questo rimedio e sono pronta a crederci e ad affogare nell'aceto se necessario!
ah ah ah, vi immagino e i piego dalle risate! per lo meno l'irlanda vi lascia un pò di risate!
RispondiEliminaeffettivamente bastava che nel cuore della notte, avvolta da un pigiamone in pile, coi capelli dritti per il sonno, ti avvicinassi a lui con un sorrisetto inquietante e un coltello nella mano e gli dicessi "amore, ho il rimedio".
RispondiEliminao cessava il singhiozzo, o smetteva proprio di respirare, ma si sa, il rischio bisogna prenderselo in certi casi :)
FRANCESCA quello sicuro!
RispondiEliminaSUN oppure avrei potuto semplicemente entrare in casa e dire " sono incinta".
ghghhg
Confermo il cucchiaino di zucchero, però limone. Il singhiozzo difficilmente passa, però è buono.
RispondiEliminaDa donna spesso vittima del singhiozzo conoscono una lunga serie di rimedi, che in effetti rimedi non sono.
E da donna mi sono già dipinta più di un fosco scenario di me che convivo ininterrottamente per anni con un sonoro ick.
Vai avanti, bellezza! :-D
RispondiEliminaMammamia come mi rispecchio nella parte dei foschi scenari!...
RispondiEliminaOSSIMOROSA no non dipingere foschi scenari, ormai abbiamo capito che puó andare via l'ick!
RispondiEliminaBLI sto per fare tabula rasa dei due mac di lavoro, direi che per oggi é giá abbastanza come passo in avanti. sob.
MARGOOT mi consola sapere che non sono la sola.
Io non voglio dipingere foschi scenari, è solo che torna prepotentemente in testa la scena del fu esame di maturità.
RispondiEliminaTema di italiano, sei ore di tempo (se la memoria non mi inganna), più della metà con il singhiozzo.
Sono cose che ti segnano.
OSSIMOROSA umh, vabbe l'esame di maturita non fa testo, coff coff.
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