27/06/11

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Il sale

Dopo quattro ere geologiche al supermercato, una fauna da centro commerciale che fa orrore, uno scontrino lungo 3 metri, tanti punti fedeltà sulla tua carta del cuore, una macchina carica come se non ci fosse un domani, un pin e 260 euro di spesa dopo, torno a casa e mi accorgo che ho dimenticato il sale. Il sale, dico, non la salsina piccante, non il kit per fare le fajitas, non il succo di frutta energizzante, non le nuvolette di gambero con la salsa sweet chili, no, il sale.

Poi, dopo circa 36 ore, ti imploro di andare a comprare le sigarette, offrendomi in cambio di stirarti una camicia, e appena apri la porta mi guardi con quell'espressione con cui si guardano le persone incorreggibili e per le quali non c'è più nulla da fare.

" Ieri hai lasciato le chiavi dietro la porta".

Hai visto, il nostro palazzo ha passato il test di affidabilità.
Firulì, firulà.

Non mi sgridare.
Ahem.


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